Il Comune di Maiori celebra il 70′ Anniversario dello sbarco degli Alleati, che avvenne proprio sulla spiaggia del più grande centro della Costiera Amalfitana, con una serie di iniziative intitolate “Operation Avalanche”, dal nome in codice dell’operazione militare, iniziative poste sotto l’Alto Patronato del Presidente Della Repubblica. Dal 1 al 10 settembre Maiori sarà teatro di una serie di iniziative e manifestazioni volte a celebrare un evento che gettò le basi per la storia democratica del nostro paese. Mostre fotografiche, proiezoni cinematografiche (“Paisà” di Rossellini), musica, rappresentazioni teatrali, convegni, ed altro ancora.
Di seguito la locandina, il depliant con il programma e l’invito del Sindaco di Maiori Antonio Della Pietra.
9 settembre 1943 Lo sbarco delle truppe angloamericane a Maiori
Il Comune ne rievoca il settantesimo anniversario per recuperare la memoria dell’importante pagina di storia di Maiori, base in Costiera dell’Operation Avalanche durante la Seconda Guerra Mondiale.
L’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con le associazioni La Feluca, Maiori Film Festival, Atellana, Amalfi Coast Music and Arts Festival e Centro di Cultura e Storia Amalfitana, ridà una collocazione delle testimonianze, dei luoghi, delle emozioni nella “memoria collettiva” e ne rintraccia il senso alle generazioni passate e future.
“La memoria recuperata” in concorso ha consentito, attraverso storie, fotografie e voci, agli studenti della scuola primaria e secondaria di trovarne il filo e di riannodarlo nel canovaccio di “Lo sbarco raccontato dai ragazzi” su pagine di diario, nel cortometraggio e nella drammatizzazione tra parole, versi ed accordi musicali.
“Le schegge di memoria” in mostra, le testimonianze per non dimenticare impresse nella pellicola, i ricordi d’archivio, le interviste con la storia e la cronaca, gli itinerari nei luoghi teatro degli eventi ritrovano l’identità dimenticata o perduta.
Il mito dell’America e i sogni americani degli italiani si incontrano sotto il segno della musica e della coreografia, connotate da cambiamenti di stili, mode e costumi. Andando oltre la bestialità dell’uomo e della guerra, la memoria storica attraverso le performances teatrali si riappropria di senso e di “redenzione”.
“Solo all’umanità redenta spetta interamente il proprio passato”. (Walter Benjamin, l’Angelus Novus)