La Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, nelle persone del Presidente Dario Vassallo e del Vicepresidente Massimo Vassallo, accoglie con speranza l’annuncio degli arresti relativi all’omicidio di Angelo Vassallo, barbaramente ucciso il 5 settembre 2010 a Pollica. Tra i quattro arrestati risultano anche due carabinieri, a conferma della pista che la Fondazione ha perseguito dal 2011.
“La nostra determinazione è stata ripagata dall’incontro con il procuratore Giuseppe Borrelli, che ha creduto in questo filone di indagine, portandoci finalmente alle prime svolte concrete in una vicenda drammatica che ha segnato la nostra famiglia e tutto il Cilento,” dichiarano Dario e Massimo Vassallo. “Siamo solo alle battute iniziali di una tragedia che ha sconvolto il territorio e per la quale chiediamo giustizia piena”.
A fronte di queste novità, la Fondazione chiede ufficialmente al Ministro dell’Interno di disporre un’ispezione urgente presso il Comune di Pollica. “L’omicidio di Angelo Vassallo non si è fermato il 5 settembre 2010: i danni morali e materiali alla comunità e alla nostra terra continuano a distanza di 14 anni, due mesi e due giorni,” proseguono Dario e Massimo Vassallo. “In questo giorno importante, chiediamo allo Stato di fare piena luce, non solo sull’omicidio, ma anche sulle gestioni amministrative che hanno inciso profondamente sul Comune di Pollica e sul Cilento”.
In linea con questa richiesta, la Fondazione annuncia che il proprio impegno proseguirà, insieme alla commissione d’indagine per il “Sistema Cilento e l’omicidio di Angelo Vassallo”, promossa dal senatore Antonio Iannone e dal deputato Pino Bicchielli.
Anche il sindaco di Pollica Stefano Pisani commenta la notizia: “Sono contento perché questo provvedimento, rispetto alla precedente iscrizione nel registro degli indagati, è molto piu consistente e nutre finalmente la speranza che si possa raggiungere, dopo tanto tempo, almeno una verità giudiziaria, visto che Angelo non ce lo restituiranno. Ma leggere nomi di appartenenti o ex appartenenti alle forze dell’ordine – ha continuato il primo cittadino – fa molto male, più di quanto si possa immaginare”. Pisani resta comunque cauto. “Aspettiamo di conoscere la verità giudiziaria, ma – ha concluso -è evidente che siamo in una fase importante, altrimenti la magistratura non si sarebbe mai spinta fino a un provvedimento cautelare.