OMI: ancora un calo nel mercato immobiliare italiano Nel II trimestre del 2014 segnali di ripresa nei capoluoghi e nelle grandi città.

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Dopo qualche segnale di ripresa, registrato nei primi tre mesi del 2014, torna il segno meno nel mercato immobiliare italiano.

A sancirlo la Nota trimestrale dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate che riporta i dati relativi alle transazioni registrate nel secondo trimestre del 2014.

Rispetto allo stesso periodo del 2013, i dati evidenziano una flessione del 3,6% che, tuttavia, non risulta generalizzata in tutti i comparti e su tutto il territorio.

Il mercato delle abitazioni, infatti, oltre a contenere il calo entro l’1% mostra una ripresa nei capoluoghi e nelle grandi città, soprattutto del Centro e del Nord.

Ampiamente positivo è il risultato del settore produttivo che guadagna un incremento dei volumi scambiati del 10,3%.

Ancora in perdita i restanti comparti, con il terziario che segna la performance peggiore con un calo del 6,9%.

I segnali negativi sono tornati dopo il leggero aumento registrato nel primo trimestre del 2014 (+1,6%) quando, però, c’era stata l’influenza del nuovo regime delle imposte di registro, ipotecarie e catastali in vigore dal 1 gennaio 2014.

Un nuovo regime, più conveniente, che aveva spinto molti a posticipare la stipula degli atti per immobili che, nei fatti, erano stati acquistati sul finire del 2013; una scelta che aveva fatto aumentare il numero delle compravendite del primo trimestre, dando l’impressione di una ripresa del mercato che, invece, continua a farsi attendere.

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Guardando nel dettaglio i dati del mercato residenziale relativi al secondo trimestre del 2014, emerge un andamento discorde tra i mercati dei capoluoghi e dei comuni minori, con i primi che guadagnano l’1,8% delle compravendite, confermando le attese di rialzo dello scorso trimestre, e i secondi che tornano in campo negativo (-2,4%).

Per quanto riguarda i dati relativi alle aree geografiche, risultati positivi (+1,7%) per il Centro con valori omogenei sia nei capoluoghi (+2,3%) che negli altri comuni (+1,1%); decisamente negativi invece i dati relativi al Mezzogiorno (- 4,3%), mentre, nel Settentrione il calo è molto meno evidente (-0,3%) grazie soprattutto al risultato dei capoluoghi (+4,7%) che riduce l’effetto negativo derivante dal -2,5% registrato negli altri comuni delle province.

 

Risultati positivi nelle grandi città. Cresce la fiducia degli agenti immobiliari nel mercato.

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Risultati positivi per il mercato residenziale nelle grandi città, che mostrano un rialzo complessivo del 3,8%. Tra le città che hanno fatto registrare un dato positivo spiccano Firenze (+12,6%), Bologna (+10,8%) e Genova (+10,3%). Ancora segni negativi nei mercati di Torino (-5,5%) e Napoli (-6,3%), con il capoluogo piemontese che è l’unica, tra le grandi città, a passare da un valore positivo registrato nel primo trimestre (+10,8%) a quello negativo del secondo trimestre; cambiamento opposto invece per Palermo che passa dal -1% del primo trimestre al +7% del secondo trimestre.

La ripresa appare più lenta nei comuni della provincia delle metropoli che mostrano ancora una flessione seppure contenuta nel tasso dell’1,2%. A contribuire alla perdita sono stati i cali registrati a Bologna (-6,7%), Milano (-2,9%) e Genova (- 4,8%); cali mitigati, in parte, dai dati positivi osservati a Firenze (+9,7%), Napoli (+2%) e Roma (+0,9%).

A confermare i segnali contrastanti nel secondo trimestre del 2014 anche il sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia realizzato dall’Omi dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con Banca d’Italia e Tecnoborsa. L’indagine, condotta presso un campione rappresentativo di agenti immobiliari, ha evidenziato, da un lato, un aumento del numero di agenti che hanno venduto o locato almeno un’abitazione e una maggiore facilità di concessione di mutui per l’acquisto di abitazioni da parte delle banche e dall’altro un peggioramento dei giudizi sulla domanda e una quota ancora elevata, seppur in calo, di agenti che riportano un calo dei prezzi.

Tuttavia, rispetto allo scorso anno, le attese degli operatori risultano migliorate con riferimento alle tendenze di breve termine sia del proprio mercato sia di quello nazionale. In particolar modo, tenendo conto del mercato in cui lavorano, quello che conoscono meglio, la percentuale di coloro che si aspettano condizioni sfavorevoli è scesa dal 47,3% al 34,7% mentre è aumentata, dal 3,8% al 7,8%, la percentuale di quelli si aspettano condizioni favorevoli.

Leggermente diverse le sensazioni se si sposta l’attenzione al mercato immobiliare italiano nel suo complesso; in questo caso, infatti, la percentuale degli ottimisti, quelli che prevedono condizioni favorevoli, scende al 5,6%, mentre sale al 39,9% quelli che temono condizioni sfavorevoli. Non ci sono sostanziali differenze tra le diverse aree geografiche anche se le percentuali di coloro che guardano con ottimismo ai prossimi mesi sono più elevate nel Sud (9,1%) rispetto al resto del Paese.

ISTAT / In flessione i prezzi il punto delle abitazioni

Continua, anche nel primo trimestre del 2014, il calo dei prezzi delle abitazioni. A certificarlo l’Istat che ha evidenziato un calo dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e del 4,6% se si confronta lo stesso periodo del 2013. I cali, inferiori rispetto a quelli registrati nel trimestre precedenti, coinvolgono sia le abitazioni usate (-0,8%) che quelle nuove (-0,1%). Se si confrontano i dati del 2014 con quelli del 2010, anno base dell’indice, emerge una riduzione del 10,4%; un calo sostanzioso provocato dalle abitazioni esistenti che hanno visto una netta diminuzione delle quotazioni (-15%), mentre è positiva, anche se di poco (+0,8%), la variazione registrata da quelle nuove.

Il report completo.