La seconda giornata del festival si presenta intensa e ricca di appuntamenti. A cominciare con la proiezione del film Tenk iù Globalizescion. Come morire di libero mercato di Michele Vietri e Sarah Mosole, Italia, fuori concorso. Un documentario che rompe il silenzio sulle miserie della Globalizzazione, che coglie la poesia dove ancora essa non appassisce, che regala squarci di paesaggi sbalorditivi violentati ogni giorno dalla distrazione e che vibra di accoramento di fronte alla resa imbelle del mondo contemporaneo.
La mattinata proseguirà poi con la replica dedicata alle scuole dei film U Muschittieri di Vito Palumbo, Italia, tratto dal romanzo “Il Bambino Giovanni Falcone“ di Angelo Di Liberto edito da Mondadori, con prefazione di Maria Falcone e disegni di d’Altan; a del documentario A noi ci dicono di Ludovica Tortora De Falco, Italia. I registi e l’autore del libro incontreranno gli studenti, che avranno modo così di confrontarsi con tematiche importanti e sempre attuali.
Nel pomeriggio ancora moltissimi eventi speciali: alle 17 ACM – Archivio delle Culture Mediterranee. Progetto per un patrimonio fruibile è il titolo della meeting session che inaugura, il progetto di archivio ACM del Mediterraneo Video Festival, con il sostegno e riconoscimento del MIBAC. Per l’occasione sarà scoperta una targa. L’archivio avrà come sede Palazzo De Dominicis-Ricci.
A seguire un incontro con il sindaco Pietro D’Angiolillo, Maria Grazia Caso, direttrice del Mediterraneo Video Festival, Vincenzo Pizza e Eugenio Luigi Iorio dell’ Università Popolare Medicina e Stili di Vita, partners del progetto. Quindi dall’archivio un omaggio al pubblico del Festival dal titolo Grazie Ugo. Ricordando Ugo Gregoretti, autore italiano che, negli anni, ha creato con le sue inchieste e réportages televisivi uno stile unico e originale. Abile nel raccontare il lato grottesco dell’Italia e degli italiani, acuto interprete dei cambiamenti del nostro paese. Premio Speciale Medfest 2009.
A seguire alle ore 17:50 il Premio speciale Medfest 2019 sarà assegnato alla memoria di Mario Napoli, uno dei massimi archeologi del Novecento, e alle sue scoperte che hanno segnato gli studi del secolo scorso: le indagini sulla Napoli greco-romana, la scoperta della Tomba del Tuffatore a Paestum, oltre all’intensa attività sul territorio della Campania e il particolare interesse per le attività museali, ne hanno fatto figura di riferimento per generazioni di studiosi. Ma è a Velia che Mario Napoli ha potuto con limpida esemplarità elaborare e sperimentare il suo metodo scientifico, dedicando al sito cilentano a partire dal 1962 quasi 15 anni di continua e assidua ricerca sul territorio. Il Premio sarà consegnato al figlio Francesco Napoli, ospite al festival sabato 14 settembre con un incontro dal titolo “Papà, cosa se ne facevano gli antichi di tutti questi cocci?”- Mario Napoli e Velia: molto più di un binomio a cura di Francesco Napoli.
Continueranno poi le proiezioni dei film in concorso. Domani sarà la volta dei lungometraggi: The way back di Dimitri Petrovic e Maxime Jennes, Belgio e So Sempe Chill di Romano Montesarchio, Italia. Nella sezione cortometraggi invece vedremo: Salviamo la faccia di Giulia Merenda, Italia; Briganti di Fabrizio e Bruno Urso, Italia; Bienvenus di Ana Puentes Margarito, Spagna; El loco del desierto di Julieta Cherep, Spagna; Mon amour mon ami di Adriano Valerio, Italia.
Infine, la giornata verrà allietata con un appuntamento dedicato alla musica: alle 21:30 Zero Project Duo dei Maestri Biagio Francia e Corrado Marciano si esibirà nella performance musicale “Moon Landing” dedicata allo sbarco del primo uomo sulla luna.