L’Olympic Salerno approda a Berlino. Vincenzo Caravano, preparatore dei portieri della scuola calcio biancorossa, sarà di scena giovedì e venerdì nella prestigiosa Università Humboldt della capitale tedesca partecipando attivamente in qualità di docente d’eccezione nell’ambito del convegno “Sport e giovani nell’Italia odierna, fra (sana?) competitività e riscatto sociale” presso la facoltà di Romanistica. Quattro lezioni articolate nei due giorni di partecipazione in cui si spazierà su vari temi di stretta attualità: “Inizio col dire che per me è un onore arrivare qui in Germania e poter parlare della mia esperienza all’Olympic Salerno – esordisce Caravano – Il calcio è un mondo che offre tante opportunità di conoscenza e proprio attraverso mie precedenti esperienze teutoniche ho avuto la chance di entrare in contatto con questo ambiente accademico e successivamente di essere invitato per la kermesse. Parleremo dell’impatto del calcio in realtà territoriali italiane complesse come la Campania ed il Sud, del rapporto tra tifo e realtà dilettantistiche e soprattutto della funzione delle famiglie nell’approccio allo sport dei loro figli più piccoli, attraverso analisi utili a studenti che per interscambi studenteschi si ritroveranno poi in Italia”. Dal metodo di lavoro, in questo caso con i portieri, alla gestione del rapporto con le famiglie, la costruzione di un progetto a costo di sacrificare il risultato, il giusto imprinting alla cultura dello sport: “Tutte tematiche attuali di cui si parla molto ma che non trovano corrispondenza – prosegue Caravano – L’Olympic Salerno, al proposito, rappresenta la più classica delle mosche bianche, l’eccezione. Una società all’avanguardia per l’organizzazione di ogni livello, dai più piccoli alla prima squadra, soprattutto una mentalità difficilmente rintracciabile altrove specie nel rapporto con le famiglie che non interferiscono con il lavoro dello staff e sanno di poter contare su un personale qualificato che mira alla maturazione per gradi del bambino parallelamente sotto l’aspetto umano e sportivo, ponendo continue basi per costruire un discorso lungimirante che porterà di sicuro i suoi frutti. Racconterò di come il nostro sodalizio biancorosso si apre a giovani con problematiche più complesse, della funzione del calcio come ammortizzatore sociale, dell’importanza sociale educativa che riveste il calcio e di quanto sia importante e formativo applicarsi su questi aspetti tanto per noi istruttori che per gli allievi stessi. Parlerò approfonditamente del lavoro svolto con l’estremo difensore degli Allievi Provinciali Fascia B Antonio Vellecco”. Un’esperienza che ha riconciliato Caravano con il mondo del calcio: “Reduce da tante esperienze con professionisti ed Interregionale grazie all’Olympic Salerno mi sono reso conto di voler lavorare solo con i più giovani, aiutarli a crescere ed imparare. Non nego che sia stata la mia miglior esperienza fin qui e non posso che esser grato alla società, sperando di poter continuare ancora nel tempo a lavorare insieme. C’è una ricettività diversa rispetto ai grandi oltre che l’ambiente ideale per potersi esprimere al meglio. Ho un ottimo rapporto con tutti i tecnici, sono convinto che se l’Olympic avesse una struttura di sua proprietà non avrebbe rivali”.