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Sabato 22 maggio, alle ore 10,00 sarà presentato online in anteprima nazionale il libro di Felice Tommasone “Oltre il Novantesimo” edito dalla Saggese Editori.
Felice Tommasone era un docente di lettere che ha insegnato per molti anni presso il liceo “Alfano I” di Salerno, appassionato di storia e letteratura, di racconti di vita e soprattutto “uomo di scuola per la scuola”, che ha organizzato corsi di scrittura creativa e pubblicato due romanzi “La vita oltre l’incanto” e “Abissi”.
È recentemente scomparso lasciando nel cassetto questo suo ultimo romanzo inedito.
In esso le citazioni classiche, le incursioni letterarie non assumono mai peso professorale, non sono occasioni di erudizione fine a se stessa ma elemento interno all’identità del racconto.
I libri di Felice Tommasone sono stati presentati in varie rassegne letterarie e nelle sedi istituzionali di Scuole, Comuni, Amministrazioni Provinciali e Biblioteche.
Un docente molto amato e stimato da studenti e colleghi, troppo prematuramente andato via. Una persona speciale che nella scrittura, pur soffrendo di una gravissima cardiopatia, ha trovato un modo per comunicare oltre il suo lavoro ad un pubblico più vasto e non solo scolastico.
Questo suo ultimo libro, pubblicato grazie alla disponibilità della Saggese Editori, tra le case editrici etiche e professionali che ha fortemente creduto in questo progetto editoriale, rappresenta la continuità degli scritti di Tommasone, sempre alla ricerca di spunti storici e letterari con intrecci amorosi, suspense al limite del noir, che incrocia generi letterari sempre più vicini alle nuove generazioni, a quei ragazzi ai quali ha dedicato tutta la sua breve ma intensa vita.
La Biblioteca della scuola dove ha lavorato negli ultimi anni è a lui intitolata e ospiterà virtualmente per ora questa anteprima, seguiranno eventi e incontri in presenza appena la pandemia lo permetterà.
Introdurrà l’incontro di sabato 22 su piattaforma Meet e in streaming con diretta sui canali YouTube e Facebook del liceo, la dirigente Elisabetta Barone.
Interverranno gli amici, i colleghi, Antonio Gazia (curatore del testo e autore dell’introduzione del romanzo), Annamaria Valletta che ha disegnato e ispirato la rielaborazione grafica della copertina del libro, Francesco Maria Saggese per la casa editrice, il padre Sabato e le sorelle di Felice Tommasone, Rosaria e Virginia. Parteciperanno ex studenti, alunni del prof. Tommasone, studenti delle classi dei vari indirizzi del liceo con i docenti tutti, in questo che sarà un momento di grande emozione collettiva, di una comunità che grazie a docenti e scrittori come Felice Tommasone è cresciuta nell’amore per la lettura e la scrittura creativa.
Modererà l’incontro Gilda Ricci.
Link di collegamento : https://meet.google.com/uzk-ssbs-nrb
Prefazione
Larisa, studentessa di Medicina, figlia di un alto ufficiale dell’Armata Rossa, delicata, razionale, di una lucidità fascinosa, che insegue il mistero della morte di suo padre, e Jurij, talentuoso calciatore che si prepara a vivere il suo legittimo sogno di felicità dopo essersi lasciato alle spalle il ricordo della sua isba, la tipica fattoria russa in cui è cresciuto da bambino, sono i protagonisti di questa avvincente storia.
La misura narrativa utilizzata dall’autore è caratterizzata da una visione distesa dell’esistenza che si dispiega nei suoi racconti disposti ascensionalmente, seguendo la lezione dantesca, connotati da un candore descrittivo che sa affabulare la realtà, raccontando con uno stile piano e disteso, non banale, una storia sospesa tra sogno e verità, sottolineandone il valore simbolico ed ideale, in un costante gioco di visibilità-invisibilità.
I due giovani, folgorati dall’ardore della passione al primo fortuito incrociarsi di sguardi, si troveranno in poco tempo travolti da un susseguirsi intricato di vicende e pericoli che per un ampio tratto del romanzo li vedrà messi alla prova da personaggi senza scrupoli che non possono tollerare intralci ai loro sporchi affari.
A rendere ancora più inquietante lo svolgersi delle vicende è il contesto storico e ambientale in cui si dipanano. Sulla scena letteraria sono, infatti, disseminati resti dell’iconografia sovietica, vere e proprie determinazioni scenografiche alle voci dei protagonisti. Il ragionare si fa immagine nella desolata penisola della Kamchatka, scenario degli allenamenti calcistici dove inferno e paradiso si toccano, mentre Jurij cerca di riprendere il volo dopo il successo interrotto da un grave infortunio. Sulla collina di Alsou è invece nascosto il più grande segreto di tutta l’Ucraina, l’inizio dello scioglimento del mistero di quel delitto su cui si allungano ombre e incontrano sinistre presenze. Fa da sfondo alla narrazione Mosca, celebrata città dalle mille sfaccettature, bella, elegante, contradditoria, in cui si respirano ancora l’utopia rivoluzionaria, le idee e i progetti che hanno fatto la storia della cultura europea dei primi del Novecento, e la Russia dopo la caduta del Muro di Berlino, con il dissolversi del vecchio regime sovietico e la nascita di una famelica classe di magnati dell’economia e della politica che non si lascia sfuggire la grande occasione di arricchirsi, profittando del vuoto di potere che si è creato e dello smantellamento dei siti del potente arsenale atomico dell’URSS, con la complicità delle alte sfere della gerarchia militare e dei servizi segreti. Fatti, questi, che si intrecceranno con quelli altrettanto allarmanti che investono la carriera calcistica di Jurij, travolto suo malgrado dallo scandalo delle scommesse clandestine nel campionato spagnolo.
In questo thriller storico l’autore è riuscito, con forma ordinata, chiara e accattivante, a raccontare le vicende adattando il linguaggio ai diversi registri utilizzati. A fare da cornice agli eventi, le informazioni e le ricostruzioni storiche, frutto di una ricerca meticolosa e attenta. La profonda conoscenza del calcio e la passione per questo sport ci regalano, infine, descrizioni di gioco e tattica di notevole bellezza. Lo stesso titolo, Oltre il novantesimo, preso in prestito dal lessico calcistico, richiama la metafora della vita ed evidenzia lo spirito sportivo di non considerare conclusa alcuna sfida prima che ne venga ufficializzata la fine.
Antonio Gazia