L’Antitrust europeo ha dato il suo ok all’Italia per un investimento da 71,1 milioni di euro su un progetto dell’Autorità portuale di Salerno finalizzato al miglioramento delle strutture esistenti nello scalo. Lo stanziamento, che prevede un cofinanziamento con i fondi Ue, rientra tra i grandi progetti presentati dalla Regione Campania alla dg Affari regionali della Commissione europea guidata da Johannes Hahn, dichiarato ricevibile, ma in attesa dell’ok definitivo.
Il via libera dell’Antitrust di oggi – fanno notare fonti di Bruxelles – rappresenta un passaggio importante verso il disco verde finale dei tecnici della dg Affari regionali, dove tuttavia, prima dell’approvazione definitiva, si attende di conoscere la valutazione dell’impatto ambientale. I tecnici della dg Concorrenza, guidata dal commissario Ue Joaquin Almunia, hanno dato la loro autorizzazione perchè lo stanziamento è “conforme” alle norme europee in materia di aiuti di stato, e promuoverà gli obiettivi di trasporto dell’Unione, senza falsare indebitamente la concorrenza nel mercato.
L’obiettivo del progetto è quello di garantire una maggiore sicurezza per l’ingresso in porto per navi di grosse dimensioni, e prevede l’allargamento dell’imboccatura, il dragaggio del fondale marino e del canale di accesso, oltre al consolidamento di parte di uno dei moli esistenti.
Vari i fattori che hanno portato i tecnici dell’Antitrust a dare una valutazione positiva: l’investimento contribuirà a preservare una vasta gamma di collegamenti marittimi integrati nell’Ue, ed il finanziamento pubblico è necessario per incentivare l’Autorità portuale a realizzare il progetto, ma l’importo è limitato al minimo necessario. Inoltre il progetto comporterà una distorsione della concorrenza “limitata”, poichè lo scalo di Salerno serve principalmente la regione Campania.
A far pesare l’ago della bilancia per l’ok anche una valutazione sull’impossibilità di indebiti vantaggi economici per gli operatori: i contratti di concessione per l’uso delle strutture portuali saranno infatti aggiudicati con “procedure di appalto pubbliche, aperte e non discriminatorie”. La dg Concorrenza ritiene quindi che i futuri operatori portuali non beneficeranno di alcun aiuto di Stato. Lo stesso vale per gli utilizzatori finali del porto di Salerno, che per i servizi pagheranno prezzi di mercato. (ANSA).