Accordo politico dei ministri dell’ambiente dell’Ue, oggi a Lussemburgo e dopo quattro anni di dibattiti, che lascia liberi gli Stati membri di coltivare o di vietare – parzialmente o completamente – gli Ogm sul loro territorio. La palla passa alla presidenza italiana per trovare un accordo legislativo con il nuovo Parlamento europeo. “E’ un grande successo. La prossima presidenza italiana dell’Ue troverà il sostegno della Commissione europea per chiudere il più rapidamente possibile il dossier sulla possibilità per uno Stato membro di limitare o vietare la coltivazione di Ogm sul loro territorio, nonostante il via libera della Commissione europea”.
E’ il primo commento del commissario Ue alla salute Tonio Borg, responsabile per il dossier Ogm, che intravede la fine del tunnel per un fascicolo bloccato da quattro anni sul tavolo ministeriale Ue. Il dossier passa ora al nuovo Parlamento europeo, che deve trovare un’intesa finale insieme agli Stati membri. Intesa che Borg auspica il più rapida possibile.
Per il commissario é stato quindi raggiunto l’obiettivo della proposta della Commissione Ue: “autorizzare gli Stati membri – su una base giuridica solida – a restringere o a vietare su una parte o sull’insieme del loro territorio la coltura di Ogm, nonostante essi siano stati autorizzati o siano in corso di autorizzazione a livello europeo”. Sulla base dell’accordo politico raggiunto oggi a Lussemburgo, ogni Stato membro potrà bloccare la domanda di un’azienda all’Ue di coltivare sementi transgeniche sul suo territorio “per motivi – spiega il commissario Borg – diversi da quelli ambientali o sanitari. Ad esempio per ragioni di pianificazione urbanistica, obiettivi di politica agricola, destinazione del suolo o ancora ragioni di politica pubblica”.
In concreto, se l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) esprime un parere negativo su un Ogm e la Commissione lo respinge, sarà un no per tutti gli Stati membri.
Al contrario, se l’Efsa e la Commissione approvano un Ogm, non sarà un sì per tutti gli Stati membri. Inoltre, sarà sempre la Commissione Ue a fare da intermediario tra la richiesta di un’azienda di essere autorizzata a vendere sementi Ogm nell’Ue, e lo Stato membro a cui spetta sempre l’ultima parola.
Va detto inoltre, che la futura nuova direttiva Ue non incide sul processo di autorizzazione relativo agli Ogm e ai pareri scientifici espressi dall’Efsa. Questo significa – ha tenuto a sottolineare il commissario – che le regole sulla coltivazione “non influiscono sulla libertà di circolazione di prodotti e alimenti Ogm autorizzati nell’Ue”.
“Chiedo a ogni Paese Ue un aiuto per arrivare a chiudere entro la fine dell’anno il dossier” sulla libertà di coltivazione o meno Ogm nell’Ue, dopo l’accordo politico raggiunto con due sole astensioni, quella di Belgio e Lussemburgo. Lo ha detto il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti ai partner europei. Da parte dell’Italia “c’é il massimo impegno a chiudere il dossier. E credo, ha detto, che se riuscissimo a ottenere questo obiettivo, daremo un segnale molto forte ai nostri Paesi anche sull’unità dell’Europa”. “L’accordo raggiunto oggi é un buon compromesso in quanto – ha tenuto a precisare il ministro Galletti – molti Paesi Ue volevano una soluzione meno stringente, altri invece chiedevano una soluzione più stringente, ad esempio l’Italia”. Credo però – ha sottolineato – “che il senso di responsabilità e la voglia di venire fuori da una situazione confusa ci abbia indotto tutti a trovare una sintesi con il documento di oggi”.
Il ministro ha detto anche di essere consapevole “che alla presidenza italiana spetta un compito difficile”: quello di trovare un accordo finale – sulla base dell’intesa politica raggiunta oggi – con il Parlamento europeo. Ci sarà su questo – ha concluso – “il massimo impegno della presidenza italiana”. (ANSA)