Secondo concerto cameristico di mezzanotte nel Giardino di Wagner. Nel suggestivo scenario della Sala dei Cavalieri di Villa Rufolo, venerdì 2 agosto (ore 23) spazio alla voce con l’Odhecaton Ensemble diretto da Paolo Da Col, finissimo e sensibile interprete e studioso di musica antica, è specializzato nell’esecuzione della musica rinascimentale e preclassica. L’ensemble, sin dal suo esordio nel 1998, ha ottenuto alcuni dei più prestigiosi premi discografici e il riconoscimento, da parte della critica, di aver inaugurato nel campo dell’esecuzione polifonica un nuovo atteggiamento interpretativo, che fonda sulla declamazione della parola la sua lettura mobile ed espressiva della polifonia. L’ensemble vocale deriva il suo nome da Harmonice Musices Odhecaton, il primo libro a stampa di musica polifonica, pubblicato a Venezia da Ottaviano Petrucci nel 1501. Il suo repertorio d’elezione è rappresentato dalla produzione musicale europea tra Quattro e Seicento. Odhecaton riunisce alcune delle più scelte voci maschili italiane specializzate nell’esecuzione della musica rinascimentale e preclassica sotto la direzione di Paolo Da Col. Negli ultimi anni Odhecaton ha rivolto grande attenzione alla musica sacra di Claudio Monteverdi e al repertorio contemporaneo, come testimonia l’alternanza nel programma scelto per Ravello fra antico e contemporaneo (De Stefani, Pärt, Rihm, Sciarrino e Tavener).
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Venerdì 2 agosto
Nel Giardino di Wagner
Sala dei Cavalieri di Villa Rufolo, ore 23
Odhecaton Ensemble
Direttore Paolo Da Col
Barbara Zanichelli soprano
Alessandro Carmignani, Guy James, Andrea Arrivabene, Gianluigi Ghiringhelli controtenori
Vincenzo Di Donato, Massimo Altieri, Joseph Wicks tenori
Marco Saccardin, Marco Scavazza baritoni
Enrico Bava, Walter Testolin bassi
Posto unico € 25
Programma
Gaspar van Weerbecke
Tenebrae factae sunt
Carlo Gesualdo da Venosa
da Sacrarum cantionum Liber primus (1603):
O vos omnes
Peccantem me quotidie
Wolfgang Rihm
da Sieben Passions-Texte (2001-2006):
- Tristis est anima mea
John Tavener
The Lamb (1982, testo di William Blake)
Salvatore Sciarrino
Responsorio delle tenebre (2001)
Carlo Gesualdo da Venosa
Ave dulcissima Maria
Wolfgang Rihm
Pater Noster (1968)
Giovanni Pierluigi da Palestrina
Surge, illuminare Jerusalem
Thomas Tallis
O nata Lux
Mirco de Stefani
da Canto XXXIII del Paradiso (2018):
Qual è colui che sognando vede
Qual è il geométra che tutto s’affige
A l’alta fantasia qui mancò possa
Jean Mouton
Nesciens Mater
Arvo Pärt
Da pacem Domine (2004)
L’ensemble Odhecaton, sin dal suo esordio nel 1998, ha ottenuto alcuni dei più prestigiosi premi discografici e il riconoscimento, da parte della critica, di aver inaugurato nel campo dell’esecuzione polifonica un nuovo atteggiamento interpretativo, che fonda sulla declamazione della parola la sua lettura mobile ed espressiva della polifonia. L’ensemble vocale deriva il suo nome da Harmonice Musices Odhecaton, il primo libro a stampa di musica polifonica, pubblicato a Venezia da Ottaviano Petrucci nel 1501. Il suo repertorio d’elezione è rappresentato dalla produzione musicale europea tra Quattro e Seicento. Odhecaton riunisce alcune delle più scelte voci maschili italiane specializzate nell’esecuzione della musica rinascimentale e preclassica sotto la direzione di Paolo Da Col. L’ensemble ha registrato quattordici CD, dedicati rispettivamente a musiche di Gombert, Isaac, Josquin, Peñalosa, ai maestri della Picardie, ai compositori spagnoli e portoghesi attivi nel Seicento nelle isole Canarie, a Palestrina, Monteverdi, Carlo Gesualdo, Orlando di Lasso e Alessandro Scarlatti e Loyset Compère. Con questi programmi Odhecaton è ospite nelle principali rassegne in Europa e America e ha ottenuto i maggiori riconoscimenti discografici. Negli ultimi anni Odhecaton ha rivolto grande parte del proprio impegno interpretativo alla musica sacra di Claudio Monteverdi e al repertorio contemporaneo, come testimonia l’alternanza in questo programma fra antico e contemporaneo (De Stefani, Pärt, Rihm, Sciarrino e Tavener). A Odhecaton è stato conferito nel 2018 il Premio Abbiati della critica musicale italiana per le sue esecuzioni, che la giuria ha indicato «paradigma di stile, chiarezza espositiva e nobilitazione degli spazi sonori nei quali risuonano».