“Come avevamo previsto, il nuovo Ruggi è finito nelle sabbie mobili”. Lo denuncia Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, nel commentare gli ultimi sviluppi giudiziari.
“Il Consiglio di Stato si è pronunciato a favore del Consorzio che aveva vinto la prima gara, stoppando l’annullamento dell’appalto. In teoria una buona notizia ma con esiti paradossali: la Regione ha da poco bandito la seconda gara, mentre ora bisognerà attendere il verdetto dei giudici per capire come andare avanti”.
Un groviglio iniziato con la decisione del Tar, nei mesi scorsi, di fermare il bando da 360 milioni di euro. I giudici infatti rilevarono una serie di errori che avrebbero compromesso la procedura. Tra l’altro già in precedenza l’appalto era passato dal primo al secondo classificato per una serie di errori nell’assegnazione dei punteggi. “Un calvario che a questo punto potrebbe durare a lungo – sottolinea Tommasetti – La gara-bis è partita proprio per correggere le anomalie del primo bando. Il risultato è che ora ci ritroviamo con due procedure in sospeso anziché una. E non finisce qui: cosa accadrà se il Consiglio di Stato, entrando nel merito, darà ragione al Consorzio? La Regione farà dietrofront pur avendo ammesso i propri errori?”.
Un progetto che insomma rischia di arenarsi tra mille incognite. “Nel 2018 avevamo iniziato con la favola del nuovo ospedale aperto entro il 2023. Ora siamo già fuori tempo massimo. Dopo lo stop al primo bando il governatore Vincenzo De Luca era apparso sicuro che si trattasse di un intoppo temporaneo – ricorda Tommasetti – Invece siamo alla presenza un pasticcio senza via d’uscita, sintomo dell’incapacità amministrativa che tiene in ostaggio la sanità campana”.