Natale blindato. Intanto il nuovo DPCM cambierà la geografia “sanitaria” delle zone della penisola. Al momento decisioni blindate a causa di divergenze di opinioni su alcune norme. La nuova fase propedeutica al DPCM si attuerà con il Cts e con le Regioni, oltre che nel Governo. Permane il coprifuoco dalle 22 alle 6 e gli orari dei negozi saranno spalmati ad evitare assembramenti. Resta da sciogliere il nodo suola.
Guardiamo già, dopo la folle estate, alla festa natalizia. Il cammino d’Avvento liturgico cristiano che porta al Natale quest’anno sarà segnato, nelle sue distinte tappe, dalla presenza Covid19. Dopo la danza macabra di chiusura, sangue e morte della Pasqua passata, ci toccherà un cammino verso Dio che s’incarna e il Natale svenduto al diffuso modernismo profano, con regioni blindate e i ristoranti chiusi. Con il nuovo DPCM a firma Conte permane il coprifuoco dalle 22 alle 6 e gli orari dei negozi saranno spalmati ad evitare assembramenti. In sostanza, al momento, le decisioni restano blindate. Le ragioni del silenzio sono legate a esplicite divergenze di opinioni su alcune norme. Nuova fase propedeutica al DPCM si attuerà con il Cts e con le Regioni, oltre che nel governo. Conte intanto vuole blindare il prossimo Natale. L’orientamento del Presidente del Consiglio del Ministri è convinta decisione conseguita a seguito di un vertice fiume del premier con i capi delegazione di maggioranza. Intanto il nuovo DPCM cambierà la geografia “sanitaria” delle zone della penisola. Una necessaria misura, quella della ripartizione territoriale, utile a contingentare i rischi della terza ondata Coronavirus 19. Le territorialità regionali della penisola saranno così ripartite: area gialla: Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto, Sicilia, Liguria, area arancione: Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia, Umbria, Lombardia, Piemonte e Calabria; area rossa: Abruzzo, Campania, Toscana, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano. Resta da sciogliere il nodo scuola. Una questione aperta intorno alla riapertura. Il 22 dicembre e la sera della Vigilia di Natale e la notte di Capodanno saranno caratterizzati dal coprifuoco. Questo provvedimento è confermato. Pare si vogliano limitare gli spostamenti fra confini regionali a Natale in via esclusiva e unilaterale ai residenti. Durante le feste chiusi i ristoranti sia il 25 dicembre che a Santo Stefano. I luoghi di ristoro resterebbero aperti fino alle 18, chiusi invece nelle zone arancioni, mentre i negozi aperti fino alle 21 per evitare assembramenti. Confermato il coprifuoco. La Campania resta tinta di rosso. Vincenzo De Luca che, (se non ci fosse bisognerebbe inventarlo), Governatore della Campania, non ci sta. Intravede, con spiccata abilità visiva, abilmente, una infelice variante cromatica intorno alla purpurea Campania. Con sottile ironia richiama Speranza “Apprendo con viva emozione la decisione del Governo sulle zone Covid. Noi siamo com’è noto, da sempre, per la linea del rigore e della prudenza”. Lo stesso, considerando la questione Campania “zona rossa”, ha ribadito con vigore che si tratta di una zona rosè. “Hanno istituito la zona rossa, ma a parte qualche chiusura di negozi, qualcuno in Italia può dire seriamente che qui abbiamo la zona rossa? Diciamo che in Campania abbiamo istituito la zona rosè, fiorin fiorello, l’amore è bello vicino a te”. Lo stesso ha speso favorevole consenso in linea alla coerenza governativa: “Apprezzo tuttavia la coerenza del Governo: solo tre giorni per entrare in zona rossa; ancora tre giorni per uscirne, senza spiegare mai nulla. Rinnoviamo intanto la richiesta al Governo di fare un’operazione trasparenza, rendendo pubblici, per tutte le regioni: i dati veri sulle terapie intensive realmente esistenti; i dati chiari e non confusi, sulla tipologia dei tamponi effettuati. Con immutata stima e commossa partecipazione”. Nel mentre cristianamente ci prepariamo a vivere il periodo di Avvento, destinato al raccoglimento e alla meditazione della futura venuta del Natale, non si rappresentano quotidianamente, purtroppo, secondari i contagi Coronavirus 19 sul territorio. A Salerno città si registra una ulteriore impennata. Sono stati registrati, nella giornata di ieri, ulteriori 56 casi di positività. Non si può, non si deve abbassare la guardia. Restrizione e misure di prevenzione si rappresentano indiscutibili e inevitabile in termini emergenziali sanitari. Viviamo tutti con abilità di tutela personale e buon senso.
Emilio La Greca Romano