di Giovanni Bottiglieri
Claudio Gubitosi, Fondatore ed Amministratore Delegato di Giffoni Experience, ospite dell’Università di Salerno per portare la sua esperienza del Giffoni Film Festival di cui è Direttore Artistico.
Il Festival, che nel 2015 compie 45 anni, è in continua evoluzione e possiede una continua capacità di reinventarsi, di crescere e di esportare il suo modello strutturale, così da espandere i suoi campi e il suo scambio con gli altri Paesi.
Non più solo il cinema, ma una solida rete culturale, capace di partire da un piccolo territorio, quale quello dei monti picentini, e di formare un sistema che propone possibilità di incontro fra i giovanissimi di tutta Europa e di tutto il mondo.
“Creare reti e sistemi culturali in Campania. Si può. Giffoni Experience nel contesto locale ed internazionale” questo il titolo dell’iniziativa tenutasi presso il Teatro d’Ateneo dove Università di Salerno, Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale/DISPAC e UnisArt sono stati promotori e coordinatori.
Sul palco il Professore Alfonso Amendola, docente di Sociologia degli Audiovisivi Sperimentali, guida l’ospite in un percorso dove si ripropongono storici filmati fra i quali si vedono protagonisti del calibro di François Truffaut, che presenziò alla 10ma edizione del GFF.
Gubitosi guarda ad un passato in grado di ispirare talenti freschi e giovani professionisti e continuamente ragiona e si interroga su modi innovativi di richiamare le nuove generazioni attraverso un dialogo propositivo e tramite un’offerta: «Il nostro compito non è quello di formare, ma quello di informare. Lasciare spazio all’intelligenza individuale di decidere il proprio percorso, non esistono infatti percorsi precostituiti.». L’appello principale rivolto agli studenti è quello di informarsi e di essere curiosi, così nascono le idee ma «bisogna condividerle».
Il Direttore ha inoltre accennato al lato spettacolare del GFF, quello dei grandi ospiti. «Ai divi di Hollywood e ai professionisti appartenenti al panorama nazionale ed internazionale chiediamo soltanto di condividere il loro bagaglio umano, non di presentare, né di pubblicizzare i propri film.».
Non dimentica però il lato commerciale dell’esperienza giffonese, capace di apportare benefici e mutamenti considerevoli al territorio campano, una Campania della Cultura che ha un passaporto valido ovunque.
Giovanni Bottiglieri