L’Amministrazione Comunale di Ravello ha completato l’iter avviato da diverse settimane e ha nominato i suoi 3 rappresentanti nel Consiglio Generale di Indirizzo della Fondazione Ravello. Con decreto Sindacale n. 7 del 24.01.2020, trasmesso nella tarda mattinata alla Fondazione Ravello, sono stati nominati il Sindaco stesso Avv. Salvatore Di Martino, l’avvocato Paolo Imperato e il Ragioniere Michelangiolo Mansi.
L’amministrazione Rinascita Ravellese pone termine così ad una querelle durata circa 15 mesi.
Anche alla luce delle varie “interpretazioni” e di diverse notizie di stampa fuorvianti e inesatte, vogliamo sintetizzare un processo che ha visto l’Amministrazione Comunale di Ravello protesa unicamente ad assicurare una ripartenza della Fondazione Ravello che dal 2016 ha segnato un declino costante e continuo, culminato nell’ultimo sciagurato anno di gestione Commissariale.
Nel novembre 2018 il Sindaco di Ravello, dopo essersi sacrificato inutilmente per dare una svolta a Organi da altri voluti, designati e presidiati, chiedeva a viva voce il Commissariamento della Fondazione ai sensi dell’art. 25 del Codice Civile, affinché un Commissario in pochissimi mesi realizzasse il raccordo fra i 5 Soci della Fondazione per definire un nuovo Statuto condiviso e far ripartire la Fondazione ponendo al centro della Nuova Fondazione la gestione unitaria dei 3 beni culturali (Villa Rufolo, Villa Episcopio, Auditorium Niemeyer.
Nel corso della presentazione agli Operatori di Ravello del neonominato Commissario Felicori (febbraio 2019), il Sindaco Di Martino fu finanche duro e aspro nel sottolineare i concetti sopra esposti in termini temporali e di sostanza sul ruolo e durata del Commissario, come la legge detta.
Sei mesi di vuoto totale sull’unico fronte che per legge doveva vedere impegnato il Commissario; un festival e una serie di scelte che azzeravano i 15 anni della Fondazione Ravello e i 67 anni del glorioso Festival di Ravello, inducevano la Regione Campania, si badi bene, quale Ente Controllante sulla Fondazione e non quale Socio della Fondazione, ad elargire ulteriori 6 mesi di incarico e stipendio al Commissario.
Dopo ulteriori sei mesi e 100.000 euro spesi, le rovine crescevano e partiva una pericolosissima deriva che non residuava all’Amministrazione Comunale alcuna alternativa: spazzare via un anno di Commissariamento e ripartire dai resti del dicembre 2018; sicuramente con il rammarico di aver perso un anno, ma altrettanto sicuramente, con la coscienza pulita di aver sempre e solo perseguito l’interesse pubblico, nonostante in questo anno l’Amministrazione Comunale Rinascita Ravellese sia stato bersaglio privilegiato di una certa stampa arcinota, e addirittura dai protagonisti dello sfacelo, che per gli ultimi cinque anni avevano presidiato tutti gli Organi della Fondazione, preoccupandosi di portare a casa solo biglietti omaggio e piccole vendette personali, tutto a danno della nostra collettività.
Dopo l’Assemblea pubblica di novembre scorso, l’Amministrazione Comunale ha avviato un percorso di confronto e di aperture accettando anche di coinvolgere le Opposizioni, dando loro voce e possibilità di indicazioni, per la prima volta da diciassette anni; ma a quanto pare tutto questo è servito solo a far rivoltare la frittata ai soliti urlatori e leoni da tastiera, che non hanno portato alcun contributo né di idee né di nomi.
Abbiamo chiuso il cerchio con una scelta ponderata e ferma. Abbiamo ritenuto che la drammaticità della situazione determinatasi, richiedesse non voli pindarici e nomi altisonanti, ma personalità ben ferme e determinate che potessero coniugare anche una intima conoscenza della Fondazione, portata a fase terminale da persone assenti sul territorio, prive di idee, onerose, e animate da propositi e obiettivi che ci sfuggono se, per correttezza istituzionale e civica, dobbiamo evitare retropensieri e/o cattivi pensieri.
Alla fermezza e determinazione dimostrata con la loro vita pubblica e privata, l’Avvocato Paolo Imperato e il Ragioniere Michelangiolo Mansi, sommano un’intima conoscenza della Fondazione per aver occupato per anni scranni importanti nei suoi Organi; a loro due si è inteso dare il massimo supporto e sostegno per tutto quanto andranno ad operare ed affermare, affiancando loro il legale rappresentante del Comune di Ravello, il Sindaco avv. Salvatore Di Martino, anche lui storico componente del CdI.
I nomi e l’assetto finale sono stati proposti unicamente dai Consiglieri di Maggioranza come da regolamento comunale; nessuna indicazione ci è venuta da altri.
“Vorrei che fosse chiaro a tutti che la politica del “tanto peggio tanto meglio”, non ci è mai appartenuta; -è quanto dichiara il Sindaco Di Martino – ma vorrei fosse ancora più chiaro che stiamo parlando di Ravello, eccellenza mondiale fra le località turistica, e stiamo parlando di Fondazione Ravello, eccellenza mondiale fra le realtà culturali; l’impegno di tutti dovrebbe essere corale e unanime pur nel rispetto dei ruoli e delle competenze. La drammaticità del momento e gli attacchi aperti e/o celati che ci stanno pervenendo da personaggi inqualificabili, richiederebbero un atteggiamento di responsabilità da parte di tutti, in ogni caso di certo non la condivisione e collusione con i protagonisti dello sfacelo, da parte di chi si dichiara su altri tavoli “Per Ravello”. Noi rimaniamo aperti a collaborazioni e condivisioni, ufficiali, trasparenti e leali; mai come in questa circostanza lo abbiamo dimostrato. Chi vorrà continuare ad operare sul tavolo dei due forni, chi vorrà continuare ad adulare, difendere e corteggiare gli aggressori di Ravello, lo faccia pure; noi siamo impegnati in altra direzione e non ci faremo distrarre da costoro, ma i Ravellesi hanno buona memoria come hanno sempre dimostrato, essi sapranno ricompensare chi vive in una campagna elettorale continua fatta solo di spargimento di veleni e di campagne acquisti”.
Il Decreto è stato comunicato ai due Soci Fondatori Regione e Provincia ed ai due Soci ordinari MIBACT ed EPT anch’essi, a tutti gli effetti, Soci aventi diritto, nonostante il Commissario Felicori, e non solo, dimostri di ignorarlo.
Quelle che saranno le prossime azioni che i nominati e l’Amministrazione Comunale di Ravello metteranno in campo, dipenderà dai comportamenti degli altri Soci del sodalizio, a incominciare dalla Regione Campania che, dovrà dismettere i panni del Soggetto Controllante, per indossare quelli di Socio istituzionale della Fondazione Ravello, all’interno della quale, come avvenuto dalla sua costituzione, pretenderemo la pari dignità formale e sostanziale, rifiutando qualsiasi altro principio, in specie se di natura volgarmente e commercialmente economica, salvo a statuirlo, addivenendo ad una Fondazione di Partecipazione, attraverso un percorso democratico, condiviso e non certo di prevaricazione e/o fagocitato .
Il Gruppo di Rinascita Ravellese è compatto a sostegno di Ravello e di quanti si stanno sacrificando per sostenere una azione di “dignità collettiva”, di riconoscimento e riconoscenza a quanti hanno in passato costruito per Ravello, e di quanti vorranno affiancarsi su questo cammino.