Noi… Cyrano, sabato 6 e domenica 7 al Teatro La Ribalta.

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Con l’inizio del mese di maggio ritorna in scena anche la compagnia teatrale “La Ribalta” di Salerno per la rassegna “I Diversi Volti del Teatro”. La regista Valentina Mustaro propone una nuova produzione “Noi… Cyrano”, tratto dal Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand.

L’appuntamento è fissato per sabato, 6 maggio, alle 21:00 e domenica, 7 maggio, alle 19:00. Si richiede ai gentili spettatori di arrivare in via Salvatore Calenda, 98 con trenta minuti di anticipo, anche per gustare l’aperitivo di benvenuto.

In scena con la regista Valentina Mustaro ci saranno Carlo Adinolfi, Antonio Carmando, Antonella Guerriero ed Elena Pagano.

SINOSSI

Cyrano de Bergerac è uno scontroso spadaccino dal lunghissimo naso, scrittore e poeta in bolletta dall’irresistibile vitalità. Leggendaria la sua abilità con la spada, almeno quanto la sua passione per la poesia e per i giochi di parole, con i quali ama mettere in ridicolo i suoi nemici, sempre più numerosi grazie al suo carattere poco incline al compromesso e al suo disprezzo verso potenti e prepotenti.
Il protagonista, però, incapperà in un’insapettata sfida: l’amore per la cugina Rossana, innamorata a sua volta di un giovane cadetto, tale Cristiano de Neuvillette. Da qui si intrecciano diverse avventura con una guerra appena scoppiata che fa da sfondo all’intera vicenda.

Per info e prenotazioni:  089 9958245 – 329 2167636

LA COMMEDIA DELL’ARTE

Ancora una volta la compagnia teatrale La Ribalta ha scelto di approfondire le tecniche e lo stile della Commedia dell’Arte, non solo con le maschere della tradizione che si alterneranno su palcoscenico ma anche attuando quell’intreccio tra reale e fantastico, tra attore e personaggio, tra teatro e metateatro.

I BALLI DI SFESSANIA

Alcune delle pose che andranno a movimentare la scena sono riprese da una serie di stampe dette “I balli di Sfessania” di quel genio dell’incisione che è Jacques Callot. Col suo personalissimo segno grafico, vibrante e preciso, descrive una serie di maschere della commedia dell’arte intente a ballare il ballo di Sfessania, secondo alcuni la forma più antica di tarantella partenopea. All’artista si deve probabilmente anche la confusione tra Commedia dell’arte e Carnevale, poichè nella sua rappresentazione unì i due mondo.

LA DUALITÀ DI CYRANO: OCCIDENTE E ORIENTE

Secondo la regista Valentina Mustaro, nella personalità di Cyrano si nasconde una dualità d’essere che racchiude da una parte la visione occidentale dall’altra quella orientale. Da una parte il protagonista per ideali, carisma e temperamento rimanda al mondo asiatico. Dove non ci si arrende neanche dinanzi la morte. Sull’altro fronte, però, il personaggio principale è anche dedito al romanticismo, con la scrittura di lettere e poesie. Atteggiamento molto più orientato sul nostro patrimonio occidentale.
Questa dualità si riversa nella particolarità dei costumi: le gambe sono coperte da una hakama (un indumento tradizionale giapponese che somiglia ad una larga gonna-pantalone o una gonna a pieghe) e la camicia bianca con gli sbuffi alla francese. Anche i combattimenti non seguono l’idea della scherma come si prevede nell’originale Cyrano ma sono combattimenti con la Catana (spada giapponese leggermente ricurva). La parte tecnica riferita ai combattimenti è stata guidata dal Maestro d’armi Alessio Autuori.