“L’Italia ha bisogno dello sviluppo del Sud. Non ci sarà crescita piena, neppure nelle Regioni più forti, senza la crescita del Meridione“.
Per questo editoriale del mese di marzo non ci sarà una nostra riflessione ma ci sembra utile riproporre e non lasciare cadere nel vuoto (e nel dimenticatoio) quanto dichiarato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella qualche settimana fa, a Catanzaro per l’inaugurazione del nuovo palazzo della Giunta regionale calabrese.
Un discorso importante quello del Capo di Stato secondo cui “L’Italia ha bisogno dello sviluppo del Mezzogiorno (…) Perché si innesti la dinamica di uno sviluppo innovativo tutti devono fare la loro parte. Devono farlo anche le Regioni del Sud”.
Qual è la ricetta per tornare a crescere? “Non basta – ha proseguito Mattarella – attendere interventi dall’alto o dall’esterno. Non basta reclamare inadempienze storiche, anche se queste non vanno, certo, dimenticate”.
E allora impegno, coraggio e partecipazione dovranno essere i pilastri su cui puntare per ripartire. Senza dimenticare, ovviamente, l’impegno delle istituzioni per favorire le condizioni della crescita.
“Creare nel Paese il lavoro che manca è la prima delle priorità. Dare un futuro ai giovani è condizione della tenuta stessa della nostra nazione. Pure in presenza di dati economici non incoraggianti, nel meridione si registra una crescita del numero delle imprese, una presenza significativa di aziende guidate da giovani, energie positive rilevanti a cui occorre dar modo e occasioni per esprimersi”.
Al di là di qualsiasi separazione, infine l’invito all’Unità che rimane il fulcro centrale del discorso, tale da dedicare il nostro editoriale a queste parole. “Il nostro destino non può essere quello di un Paese diviso e sempre più diseguale. Non è accettabile che crescano le distanze in termini di lavoro, di opportunità, di risorse disponibili, di concreto esercizio dei diritti, di investimenti”.
Sì perché se non ci può essere crescita del Nord senza il Sud, allora – aggiungiamo noi – nemmeno il Sud può andare avanti se non con l’aiuto dei suoi fratelli settentrionali.