La prima partita della Salernitana vista, al Vestuti, da Vincenzo Vigilante, Presidente del Comitato Provinciale della Federazione Italiana Scherma di Salerno e Consigliere Regionale del Comitato Campano di Scherma, è stata Salernitana – Siracusa del Campionato di Serie C 1960 – 61. ”Avevo 11 anni. Finì 0a 0. Ricordo ancora la formazione a memoria: Fontanesi, Darni, Magazzù, Beltrandi, Franchini, Nerozzi, Franzò, Marano, Mazzoni, Santin e Calabrese. Quelli del Siracusa indossavano la maglia azzurra. Da quell’anno seguii tutte le partite della Salernitana in casa, anche quando pioveva. Tornavo a casa bagnato come un pesce. Andavo da solo allo stadio dato che abitavo lì vicino, nelle palazzine di fronte alla Chiesa di San Demetrio. Nel 1956 il Sindaco Menna diede delle abitazioni a riscatto ai dipendenti comunali: L’ebbe anche mio padre, Costantino, con grande gioia di mia madre, Grazia Barrella. Al San Demetrio frequentavo l’Azione Cattolica. Ricordo che all’epoca i ragazzini potevano entrare gratuitamente al Vestuti se accompagnati da un adulto. Io mi avvicinavo a qualche signore che stava per entrare e gli dicevo: “Boss me vulite purtà”. A volte qualcuno si rifiutava perché ero già abbastanza alto e pensavano che fossi più grande della mia età”. Vigilante ha ricordato le grandi emozioni della conquista della Serie B nel campionato !965 – 66 “Fu un anno straordinario. In squadra c’era Pierino Prati che dopo l’infortunio tornò in campo e contribuì a farci andare in serie B. L’anno successivo Prati non rimase con la Salernitana, passò al Savona che venne a giocare a Salerno e perse 3 a 2. Mi fece male al cuore vedere Prati che saliva la scaletta per entrare in campo con la maglia bianconera del Savona. Segnò anche il secondo gol del Savona”. Maglia bianconera che in casa Vigliante fa compagnia a quelle granata della Salernitana:” A casa mia siamo tutti Juventini. Anche mia moglie Emilia Imparato, scomparsa da qualche anno, lo era. Quando giocavamo in seria A vidi Salernitana – Juve e feci il tifo per la Salernitana. Quando segno Di Vaio io e mia moglie esultammo, ma in modo non esagerato”. Vigilante ha ricordato anche di quando venivano pignorati gli incassi delle partite della Salernitana:” I giocatori non entravano in campo fino a quando non veniva consegnato l’incasso all’arbitro”. Una grande emozione la promozione in serie B nel campionato !989 – 90:” Fu una grande cavalcata. Mi dovevo operare al menisco, avevo la gamba gonfia, ma siccome volevo vedere la partita della promozione e la festa in Piazza della Concordia chiesi a Bruno Carmando di mettermi in condizione di poterlo fare”. Vigilante è stato amico di alcuni giocatori della Salernitana come Grimaudo, ma anche di quelli della stagione calcistica 1978 – 79:” Venivano a Radio Panorama, dove ero responsabile del palinsesto e lettore del giornale radio, Franco D’Urso, Angelo Calisti e Orazio Nodale. A volte sono venuti anche a cena a casa mia, in Via Luigi Guercio” . A “Radio Panorama” Vigilante conduceva un programma notturno con l’avvocato Bruno Simonis:” La sede della radio di Pippo Cotticelli, era in Via Panoramica. Ricordo che c’erano Franco Angrisani, Gennaro Persico e il barone De Ippolitis. La sede fu poi trasferita in Via Poerio. Lì fecero le loro prime esperienze di giornalismo Gianfranco Coppola, Gabriele Bojano, Eugenio Sorrentino e Gigi Casciello. Tutti oggi sono diventai dei bravi e importanti giornalisti. Pippo Cotticelli fu il primo in Italia, nel 1979, a fare la radiocronaca in diretta delle partite del Campionato di Serie C . Una specie di “Tutto il calcio minuto per minuto”. Io mi collegavo con lui dallo studio e comunicavo i risultati delle partite. Quando la Salernitana giocava in casa andavamo sulla torretta dello stadio Vestuti per fare il collegamento. Lui andava anche in trasferta con la sua valigetta, che gli consentiva di collegarsi alla linea della Telecom con la quale aveva fatto un abbonamento. Facevamo anche la cronaca delle partite di pallavolo dell’Indomita – Eudecor Salerno”. Vigilante che a dicembre è stato insignito della stella d’oro al merito sportivo, consegnatagli, al Circolo Tennis di Napoli, dal Presidente Regionale del CONI Cosimo Sibilia., ha anche recitato a teatro :”Prima al Dopolavoro Ferroviario, dove, a dieci anni, entrai a far parte della compagnia teatrale creata da noi ragazzi. Molti di noi andarono poi al Sangenesio di Sandro Nisivoccia. Io andai al Ridotto con Gigino Esposito e poi con Antonio La Monica. Recitavo le commedie del teatro napoletano di Eduardo” Vigilante ha conosciuto Simone Vitale, morto sul treno che tornava da Piacenza:” Era il figlio del mio amico Giovanni: era un ragazzo perbene, umile, timido Quella tragedia mi ha fatto molto male”. Vigliante ha continuato ad amare la Salernitana anche se oggi non va più allo stadio:” La Salernitana è stata la mia passione, ma oggi il mio amore per la mia squadra del cuore non è più quello di una volta. Contesto Lotito che pretende di avere gente allo stadio senza garantire uno spettacolo piacevole. Bisogna prima seminare e poi si raccoglie. Quando c’era Aliberti, ed era viva mia moglie, facevamo tre abbonamenti in curva, all’Arechi, perché a mio figlio Gabriele, che oggi è dottore commercialista e arbitro internazionale di scherma, piaceva seguire le partite da quel settore. Lo stadio era stracolmo. Ho avuto una grande ammirazione per Aliberti: è stato l’unico presidente che ci ha fatto vedere la seria A. Il mio sogno è quello di rivedere la Salernitana in Serie A. Solo allora tornerò allo stadio. Magari con mio figlio Gabriele, con mia nuora Giorgia e le mie nipotine Ida ed Emilia ”.
Aniello Palumbo