Le buone notizie arrivano raramente anche a Natale. Oggi una buona notizia arriva dal mondo del Volontariato e dell’agricoltura: la Giunta della Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Salerno ha deciso di non percepire i propri emolumenti, e di destinarli all’acquisto di prodotti alimentari da donare alle comunità di accoglienza salernitane.
La “spesa” è stata effettuata con prodotti delle Aziende agricole locali associate alla Cia salernitana: generi alimentari di garantita genuinità e qualità, oltre che a Km 0.
Sulla tavola del 2014 : carne, olio, frutta, verdura, legumi hanno reso felici le comunità che a Salerno e provincia accolgono minori in difficoltà, disabili, persone con problemi di salute mentale.
Escargot, Si può Fare, Bosco di Bistorco, Dito e la Luna, Porta di Mare, Dolce Casa, Tamburo di Latta, Gruppo appartamento Eboli, Comunità alloggio di Contursi Terme, Comunità alloggio Senso Alato potranno ,grazie alla Cia di Salerno ,vivere il cenone di capodanno con maggiore serenità.
“È veramente una buona notizia, in un tempo avaro di attenzione per le fasce deboli– ha affermato Paolo Roano della storica associazione “L’Ipotenusa” – . La crisi del welfare ha infatti tagliato come una scure le risorse per le strutture di accoglienza della città e della provincia, soprattutto quelle piccole ed a dimensione umana, gestite in prevalenza da associazioni solidaristiche e cooperative sociali in regime di convenzione con le strutture pubbliche. Alla precarietà dovuta alla residualità delle risorse economiche messe in campo, si aggiungono tempi biblici di erogazione delle rette da parte delle istituzioni pubbliche, e mancanza di riconoscimento o di forme di sostegno strutturale ed organizzativo.L’iniziativa della Cia di Salerno è lodevole anche perché pone in contatto mondi solitamente molto lontani, quali quello produttivo e sociale.
È pur vero che in passato non sono mancati collegamenti e forme di sostegno, a dimostrazione che per quanto la crisi possa colpire tutti, aziende agricole comprese, non manca mai la capacità di trovare forme originali di solidarietà e di condivisione con chi vive condizioni di disagio ed esclusione sociale. E quella di rinunciare ai propri personali emolumenti dai parte dei membri della Giunta della Cia salernitana, per destinarli alle comunità di accoglienza della città, è un gesto pieno di senso, che sembra indicare prospettive finora sconosciute. In questo tempo di crisi, infatti, bisogna sempre di più inventarsi forme di reciproco riconoscimento e di responsabilità sociale, superando il concetto che è solo il pubblico a dover fornire risposte ai bisogni socio-assistenziali della popolazione. Tutto ciò senza fare marcia indietro rispetto ai diritti acquisiti ed alle responsabilità istituzionali, che dovrebbero sempre porre al centro le persone, soprattutto quelle a cui la vita ha riservato un percorso più difficile e complesso.”
E che l’anno che verrà sia davvero di solidarietà condivisa non solo dichiarata. L’esempio delle aziende agricole salernitane è la prova di un impegno civile e reale.
Gilda Ricci