Il Proscenio presenta
Natale in casa Cupiello
Minori Palazzo delle Arti
25-26-30 Dicembre 2017
3-5-6-7 Gennaio 2018
Ore 20.00
È proprio così, “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Quando poi “l’enteroclisma” della vita fa il suo corso, non si può non dare retta al cuore che chiama. Il cuore del Proscenio, quel Proscenio, ritorna a respirare l’odore delle tavole, a palpitare e far sorridere, a riflettere e piangere. E cosi” quei figuri di tanti anni fa” si sono ritrovati; con qualche capello in meno, qualche nuovo sorriso, con qualche capello bianco, con esperienze consolidate, speranze sfiorite, con il ricordo di chi non c’è più…e qualche sogno ancora nel cassetto.
Luca Cupiello, saggio sognatore d’altri tempi, affaccia con il suo balcone proprio sul mercato di piazzetta San Procopio dove si rincorrono le grida dei venditori, i bambini col vestito della festa e dove il profumo del mare fa il verso alle bancarelle con il torrone, frutti di mare e pomodorini “d’o piennolo”.
Il ragù, quello che faceva mammà, borbotta da ore ed impregna l’aria di antica ritualità. Fiori freschi alla Madonna di Capodimonte, roccocò, caramelle, cafè cafè e tricche tracche.
“A’ rumba d’e scugnizze”.
La tavola della festa è pronta, ma il presepe no, mancano i Magi!!!
L’apprensione è tale da offuscare a quel fanciullino ingenuo di Luca Cupiello la visione della realtà drammatica che si sta manifestando proprio in casa sua, il giorno di Natale.
Con un figlio furbo e sfaticato, Ninuccia figlia “romanziera” e “rispustera” il cui matrimonio sta per naufragare nel peggiore dei modi; un fratello anziano convivente; una moglie troppo debole per badare a tutto e tutti, il suo unico pensiero è quello di illustrare i personaggi del presepe, il suo presepe.
Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, Lo zampognaro, il dormiglione la lavandaia.
Il pathos che scaturisce da atmosfere eduardiane travalica le generazioni e, se prima c’era bisogno di accentuare qualche atteggiamento o enfatizzare qualche situazione di scena, adesso no.
Adesso viene tutto più naturale, il tempo è passato in fretta sui volti di quei ragazzini, è tutto….più autentico.
Il teatro è maestro di vita, risveglia “Le voci di dentro”.
Luca Cupiello aspetta il ritorno di “Nicolino”.
Ecco, Nicolino è tornato.