a cura dell’Avv. Alfonso Angrisani
Possono ricevere la Naspi tutti i lavoratori dipendenti, anche con contratto a termine, fatta eccezione per gli operai agricoli e per gli impiegati pubblici.
L’assegno spetta a chi possiede due requisiti: aver lavorato almeno 30 giorni nell’ultimo anno ed aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni.
Per usufruire della Naspi, bisogna aver perso il posto involontariamente (cioè essere stati licenziati) oppure aver presentato dimissioni per giusta causa.
Il procedimento per determinare l’assegno è complesso e prevede diversi passaggi. Innanzitutto, bisogna calcolare la retribuzione media settimanale del dipendente degli ultimi 4 anni.
Poi, bisogna moltiplicare l’importo ottenuto per un coefficiente fisso (pari a 4,33). Si ottiene così uno stipendio di riferimento su cui poi viene determinata l’indennità Naspi.
Se il risultato è inferiore a 1.195 euro lordi, si calcolerà un quota del 75% che corrisponde all’ammontare esatto del sussidio.
Se invece il risultato oltrepassa i 1.195 euro, per la parte di salario superiore a questa soglia l’indennità sarà pari al 25% chi ha avuto un impiego continuativo per tutto il quadriennio, in determinati casi potrà ricevere l’indennità per un massimo di 24 mesi.
La domanda si presenta online mediante pin tramite istituti di patronato entro un termine di giorni 68 dalla risoluzione del rapporto lavorativo e l’importo mensile non potrà essere superiore a 1300 euro al mese.