L’unione fa la forza. Non tarda ad arrivare la risposta di migliaia di ex Forestali alla Riforma Madia, che in un colpo solo ha cancellato la storia, il patrimonio ed il know-how del Corpo Forestale dello Stato, oggi ridotto in cinque diverse entità in competizione tra loro.
FRFA – Federazione Rinascita Forestale e Ambientale si propone di tutelare la natura e, in particolare, ricostruire l’amministrazione forestale.
Non è bastato smembrare il Corpo Forestale, dunque, per soffocare l’anima degli ex Forestali che, ora più che mai, sostengono la battaglia legale sulla legittimità della soppressione del CFS e della militarizzazione dei suoi membri, forzatamente trasferiti in Corpi ed Enti (circa 6.900 nell’Arma dei Carabinieri, 54 Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, 41 Guardia di Finanza, 126 Polizia di Stato, 390 Vigili del Fuoco, 460 in mobilità tra vari Ministeri), in attesa che in merito si pronunci la Corte Costituzionale.
Il nuovo organo istituzionale – aperto anche ad altre associazioni, alla società civile e a tutti i cittadini che hanno a cuore l’ambiente – nasce proprio dall’unione tra rappresentanze delle sigle sindacali dell’ex Corpo Forestale e cinque associazioni di categoria: ASSODIPRO, UFDI, RINASCITA FORESTALE, UNFORCED, Comitato FORESTA FORESTA.
Il comitato direttivo della FRFA ha definito la piattaforma operativa per le azioni da portare avanti nella comune battaglia intrapresa.
“Ribadiamo – dichiara il portavoce Maurizio Cattoi, già dirigente del Corpo Forestale dello Stato e già Colonnello dell’Arma dei Carabinieri – la necessità di rivedere profondamente la Riforma Madia a fronte delle disfunzioni e dell’aumento dei costi creati dallo smembramento delle strutture e delle competenze, fino al 2016 facenti capo unitariamente ed efficacemente ad un unico Corpo specializzato. L’attuale assetto parcellizzato in semplici e ridotte specialità dell’Arma dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, sta dimostrando tutta la sua inadeguatezza funzionale ed operativa”.
Proprio la settimana scorsa, altri due importanti provvedimenti hanno alimentato le speranze degli ex Forestali. La Consulta ha deciso che il 10 aprile 2018 dovrà essere discussa la questione del riconoscimento dei diritti e delle libertà sindacali, e di associazione di ogni militare appartenente all’Esercito, alla Marina, all’Arma dei Carabinieri o alla Guarda di Finanza.
In questo giudizio, promosso da ASSODIPRO a tutela dei Finanzieri, i Forestali sono coinvolti in quanto, avendo patito l’accorpamento all’Arma dei Carabinieri, oggi subiscono gli stessi limiti alle libertà costituzionali previsti per chi ha liberamente scelto la professione di militare.
Con la sentenza numero 11186/2017, invece, il TAR del Lazio ha annullato il provvedimento con il quale il Ministro della Difesa aveva negato il riconoscimento di UNFORCED quale legittima associazione tra ex Forestali, che potesse operare all’interno dell’Arma dei Carabinieri per la tutela dei diritti degli associati.
Inoltre, nei prossimi mesi è attesa la decisione del Comitato europeo dei diritti sociali. Insieme alla Corte Costituzionale, anche l’organo del Consiglio d’Europa che sovraintende al rispetto dei diritti sociali e dei diritti dei lavoratori da parte degli Stati europei, vaglierà la legittimità della soppressione del CFS e della militarizzazione dei suoi membri trasferiti nell’Arma dei Carabinieri.