Chiedono un servizio di trasporto pubblico più efficiente, con navette che permettano di spostarsi con facilità da una frazione ad un’altra. Più accessibilità per i giovani in spazi comuni dove poter trascorrere il tempo libero. Più luoghi dove fare sport, recuperando spazi abbandonati. E un maggiore e continuativo dialogo con il primo cittadino. Sono solo alcune delle diciassette richieste avanzate dagli studenti dell’Istituto Comprensivo di Tramonti all’amministrazione comunale in carica, e redatta sotto forma di “Carta dei Giovani di Tramonti”.
L’obiettivo del progetto è far avvicinare quanti più giovani al mondo della politica, conoscendo prima i vari gradi di partecipazione (ad esempio associazionismo, informazione attiva sui temi, militanza politica) e diventare dei cittadini consapevoli, e non “spettatori”.
Il primo banco di prova è stato intanto presentarsi in pubblico (il 5 aprile) nell’aula consiliare di Tramonti e partecipare alla prima “Conferenza dei Giovani” con la presenza di alcuni “decisori” politici.
Tra cui il sindaco Domenico Amatruda, il vice Vincenzo Savino, i consiglieri comunali Luigi D’Antuono e Rosa Amodio. Botta e risposta in soli due minuti (con un “arbitro” scelto tra gli alunni, capace di ricordare di rispettare i tempi, così come avviene nei “question time” parlamentari).
37 ragazzi si sono divisi così per argomenti, formando varie “tavole rotonde” in cui in gruppo hanno sviluppato e presentato le proposte: dai problemi sull’inquinamento ambientale, alla mobilità locale; dalle attività e spazi messi a disposizione per i giovani a come migliorare il dialogo tra giovani e politica. Diciassette le proposte avanzate, e inserite tutte nella “Carta” debitamente firmata.
Una conferenza stampa finale, trasmessa in diretta anche dalla Web Radio dell’Istituto scolastico di Tramonti, ha portato i rappresentanti dei vari tavoli di lavoro – tra cui la giovane Maddalena Apicella, “sindaco dei giovani” – a confrontarsi con “decisori” ed esperti. Come Michela Manzoni, presidente del Premio “Francesca Mansi per l’Ambiente”; Gioacchino Di Martino vice presidente del Centro di Cultura e Storia amalfitana; Anna Scimone, preside dell’Istituto Comprensivo di Tramonti; Vincenzo Sannino, presidente dell’associazione Acarbio, Giuseppe Carmine Esposito, presidente della Pro loco di Tramonti; Raffaele Maria De Prisco, sindaco di Pagani, che con l’ assessore allo Sport, Pietro Sessa, erano presenti sia in qualità di amministratori comunali – di una città che, grazie soprattutto alle sue tradizioni religiose, vive da tempi lontani, costanti rapporti fra le due comunità – che di osservatori.
Perché un progetto del genere non può che “incuriosire” i grandi. Coloro a cui è riservato il compito di dover decidere anche le sorti delle future generazioni.
“Osservare questi ragazzi esprimere la loro visione per il futuro del nostro territorio è stato un momento di grande speranza – ad affermarlo è Domenico Amatruda, sindaco di Tramonti, visibilmente emozionato nel vedere l’aula consiliare tramutatasi in un open space traboccante di idee e vitalità – Sicuramente continueremo a collaborare con le associazioni locali, come Acarbio, portando avanti anche il progetto della Conferenza dei Giovani, facendolo diventare un appuntamento fisso nel programma scolastico”.
Ed è questa una bella sfida, considerando “i desiderata” dei ragazzi che a volte potranno sembrare anche impossibili.
“Sulle richieste avanzate dagli alunni – promette il primo cittadino – ci stiamo lavorando e vorremmo cercare il più possibile di farle diventare reali. Il nostro primo impegno è intanto quello di realizzare qualche campo sportivo in più. Su questo argomento abbiamo appena avviato i lavori nella frazione Campinola. Siamo fiduciosi che il dialogo costante con le nuove generazioni possa portare idee innovative e contribuire a plasmare un futuro migliore per la nostra comunità locale”.
In un’epoca dove la politica e le Istituzioni sono visti come distanti dalla realtà quotidiana, e dove i cittadini si allontanano anche dal voto, un progetto simile, che dà vita ad un dialogo attivo tra giovani e amministratori locali, è da condividere e incoraggiare. Un modo questo per coinvolgere i giovani ad essere parte attiva cercando di non allontanarli dalla propria terra – anche se la vita porterà altrove – e a fare in modo che la politica non sia più vista come oggetto solo di “critica da bar”, ma un elemento concreto e strumento quotidiano per poter migliorare il luogo dove si vive.