Saranno Pietro Parisi, il noto ‘cuoco contadino’ e Giovanna Voria, rappresentante della cucina cilentana nel mondo, entrambi già ambasciatori della Dieta mediterranea, ad essere i futuri ‘ambasciatori’ del paniere dei prodotti tipici che verrà lanciato dal Comitato dei Distretti Rurali. Durante il seminario divulgativo promosso dall’agronoma Rosa Pepe del CREA OF, l’annuncio ha suscitato entusiasmo tra i produttori presenti che vedranno i loro prodotti immessi in una ‘rete’ e con un logo comune che li identificherà.
Presso l’Agriturismo Terra Nostra di Corleto Monforte (venerdì 19 gennaio), l’attività che durante questi anni ha caratterizzato la vita del Comitato dei Distretti Rurali si è così concretizzata maggiormente con la presentazione del percorso fatto e degli obiettivi da raggiungere. Lo scopo è sempre stato: fare rete e valorizzare con progetti ed attività le produzioni di qualità e salubri dell’area del Cilento e della Costiera amalfitana.
Il recupero di biodiversità rurali che rischiavano di perdersi è uno degli esempi tangibili di ciò che è stato fatto in questi anni, anche grazie alla costante attività sui territori, dell’agronoma Rosa Pepe e del Crea Of con il progetto RGV FAO.
All’incontro erano presenti le associazioni e cooperative giovanili create anche in seguito di un ‘trasferimento d’innovazione’, reso fattibile grazie al supporto del Comitato dei Distretti Rurali, con l’obiettivo la creazione di nuove forme di ‘economie rigenerative’ per le Aree Interne e Protette, come ha spiegato la presidente Anna Pina Arcaro.
Sono intervenuti alla concertazione: la Cooperativa Belcoro, Cooperativa Laugemini, Associazione La Pagoda, Associazione Nuova Proloco Castellese, Forum Regionale dei Giovani Campania, Associazione Agricoltura Ricerca e Moda, Associazione Mediterranea Passione, Arcidiocesi Salerno–Campagna-Acerno, Acarbio Costiera amalfitana. Il prossimo obiettivo sarà quello ora di presentare ufficialmente l’offerta del paniere, con prodotti e servizi in un’ottica sempre più di “un’economia civile” (termine usato nel suo intervento da Antonio Memoli, responsabile dell’ufficio del lavoro dell’Arcidiocesi di Salerno) che implementerà la Filiera Rigenerativa fra le Aree Interne e Protette, con quelle metropolitane. Questa filiera “integrata e trasversale” ha lo scopo anche di restituire attraverso il ‘paniere’, insieme alle Università, agli Enti di Ricerca, all’ASL Salerno, il valore aggiunto di tipo terapeutico – rigenerativo, nel rispetto della biodiversità locale. Esempio di una pianificazione vera e partecipata del territorio, che andrà a confluire in un unico marchio. Il tutto in continuità con le attività già realizzate con le Botteghe di Mestiere e dell’Innovazione.