Napoli e Salerno Animal Save aderiscono a Plant Based Treaty.

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La crisi climatica – che in quest’ultimo periodo appare più che mai evidente – ha arrecato grandi danni a molte parti del mondo. Solo il mese scorso abbiamo assistito, col fiato sospeso, agli alluvioni che non hanno lasciato scampo alla Germania e alla Cina – e in particolare alla provincia centrale di Henan, la più colpita del paese.
Abbiamo assistito all’incendio in Oregon, dove il fuoco è arrivato a divorare un’area persino più grande di Los Angeles. E ancora, all’inquinamento che ha colorato d’un innaturale colore rosa il lago Corfo, in Argentina.  Non per ultimo, il nostro paese che, a causa degli incendi fuori controllo in Sardegna e in Sicilia e l’alluvione a Como, sta vivendo un momento di grave difficoltà. L’estrema urgenza di porre fine a una situazione che sembrerebbe essere senza via d’uscita per molti, ha invece mobilitato gli attivisti e le attiviste di Napoli e Salerno Animal Save ad aderire al Plant Based Treaty, un’iniziativa internazionale.

Lo scopo è di dichiarare lo stato di emergenza climatica, di incoraggiare i governi nazionali a investire su prodotti a base vegetale e a porre fine all’ampliamento delle aree destinate all’allevamento e a quelle destinate all’acquacoltura e pesca.

Hanno già aderito diverse figure e istituzioni come: Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana), il cantautore Moby, la cantante Leona Lewis, gli scienziati Peter D. Carter (Direttore del Climate Emergency Institute), Ryszard Kulik (membro del Club di Pensiero Ecologico), il Geologo Mario Tozzi, la giornalista Sabrina Giannini; le associazioni Animal Liberation Victoria, Animal Save Italia, l’Istituto per l’Emergenza Climatica, le organizzazioni Eco House Global, Ecologisti Confedereati e, ancora, Vegano Facile, Vegani per il Futuro, Società Vegana e altri ancora.

L’iniziativa è ispirata a fossil fuel treaty e ha come obiettivo quello di mettere i sistemi di produzione alimentare in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici. È una campagna che coinvolge scienziati, esperti, persone di spicco e mira a raggiungere realtà differenti per la realizzazione di un trattato da presentare ai governi nella lotta alla crisi climatica ed ecologica. L’obiettivo è raggiungere un’adesione di massa, quello prefissato è di 10mila persone, 10mila aziende, 10mila associazioni/movimenti e 50 città entro il 2023

Al fine di promuovere tale iniziativa e ampliarne la portata, è stata inviata una lettera al sindaco De Magistris e ai Candidati sindaci di Napoli, affinché si possa avere un confronto sul Plant Based Treaty e darne anche concreta attuazione. Il 31 agosto ci sarà il lancio di questa campagna, simultaneamente in tutto il mondo e, nello specifico, a Napoli, avverrà con apposito evento a Piazza Municipio, di fronte al Comune di Napoli, dalle ore 11 alle ore 13.

È un cambiamento necessario e inevitabile, soprattutto se si pensa che l’80% della distruzione delle foreste è causata dalla produzione di materie prime come soia – destinata agli allevamenti – olio di palma e carne. Inoltre, non si può non tenere conto delle emissioni di gas serra rilasciate dagli allevamenti intensivi, una percentuale che arriva fino al 17%, più di quelle di tutte le automobili e i furgoni in circolazione messi insieme.
Il Pianeta è davvero sull’orlo del baratro ed è la più brutta notizia che l’umanità possa ricevere, ma un lato positivo c’è. La buona notizia è che cambiando stile di vita, partendo da cosa mangiamo, possiamo salvare il nostro meraviglioso Pianeta. La nostra Casa ci sta chiedendo aiuto, non rimaniamo sordi a questa richiesta.