E’ stata presentata questa mattina, nell’aula consiliare del comune di Eboli, laserata di beneficenza organizzata presso l’Istituto a Custodia Attenuata per ilTrattamento delle Tossicodipendenze a supporto del progetto “Genitori senzaBarriere”, un percorso di sostegno alla genitorialità dei padri reclusi nelpenitenziario ebolitano. “MusIcatt al Castello – BandeAmì canta De Andrè” è un concerto di beneficenza che si terrà sabato 19 settembre a partiredalle ore 20 nel cortile del Castello Colonna, sede dell’Icatt.
I proventi della raccolta fondi spontanea saranno devoluti per l’acquisto di giochidestinati ad attrezzare l’area del carcere in cui si svolgono gli incontri trai detenuti e i loro figli. L’eventoè stato inserito nel calendario di iniziative della Fondazione De Andrè ed èorganizzato in collaborazione con il Ministero della Giustizia, Dipartimentodell’Amministrazione Penitenziaria, Casa di reclusione Icatt, con il patrociniodel comune di Eboli.
L’ingresso alla serata è gratuito ma con prenotazione obbligatoria indicando i propri dati anagrafici necessari per l’accesso all’area penitenziaria. Per prenotarsi, rivolgersi al 3397488366.
Messo fortemente in discussione dall’esperienza della reclusione, quello della genitorialità è un aspetto ancor più delicato sia per chi si vede privato delcontatto col proprio papà sia per l’esclusione del genitore dalla funzione paterna, nel caso specifico dei detenuti dell’Icatt. “Come istituzione penitenziaria promuoviamo programmi di reinserimento sociale che abbracciano anche le relazioni umane -spiega Rita Romano, direttrice Icatt-. Sosteniamo azioni volte a ricucire lostrappo che inevitabilmente in alcuni casi si crea con le famiglie. Chi hascontato il proprio debito con la giustizia ha diritto a essere reintrodotto apieno titolo nella società”.
“Genitori senza barriere” è un progetto che l’Icattporta avanti dal maggio 2014 e che vede coinvolti circa 20 detenuti. Ilpercorso di sostegno alla genitorialità è seguito dalla psicologa e criminologaclinica Angela Mastrolorenzo, l’educatrice e counsellor Enza La Padula e la sociologa e counsellor Raffaella Terribile che dichiara: “Anche i detenuti hanno il diritto e ildovere di sentirsi genitori. Una prima fase del progetto è incentrata sulla presadi coscienza del proprio ruolo nel contesto familiare e sulla conseguente assunzionedi responsabilità in tal senso. Molti detenuti non hanno conosciuto i lorofigli perché quando questi sono nati loroerano già in carcere. Ciò crea una maggiore difficoltà a entrare in relazione coni bimbi, rapporto che cerchiamo di facilitare. Una seconda fase del progetto riguarda un percorso di accompagnamento al di fuori dell’istituto penitenziarioentrando nel merito delle relazioni con l’intero nucleo familiare”.
A rendere più armoniosi gli incontri con i figli degli ospiti dell’Icatt punta ilconcerto di sabato prossimo i cui proventi finanzieranno l’acquisto di giochi per attrezzare l’area del carcere dove si svolgono gli incontri familiari: Patrizia La Porta, voce del gruppo BandeAmì sottolinea: “Riflettendo sulle esigenze dei bambini figli di detenuti come gruppo musicale abbiamo voluto promuovere una raccolta fondi spontanea per l’acquisto di attrezzature e giochi con cui si allestirà l’area degli incontri genitori-figli. Ci siamo ispirati a De Andrè con l’intenzione di proporre brani dai temi e sentimenti forti, poco scontati e privi diconvenzioni dominanti, brani che descrivono figure apparentemente senza tempo eche restano ai margini. Ci sarà un coinvolgimento diretto dei detenuti dell’Icatt in un percorso di integrazione reale di questi ragazzi”.
BandeAmì è una band nata lo scorso anno da un gruppo di amici con la passione per DeAndrè. La formazione vede alla voce Patrizia La Porta; Nicola Alberto Danza, all’armonica e voce; Enzo Greco al basso; Enrico La Rocca alla batteria; Agostino D’Incecco alla chitarra.
Alcuni brani godranno della partecipazione musicale di ErnestoPumpo al sax soprano. Il concerto prevede in scaletta 15 canzoni scelte tra il vastissimo repertorio del mitico Faber ma anche intermezzi teatrali degliospiti dell’Icatt che da anni girano i migliori teatri della Campania con la compagnia“Le canne pensanti”. Percorsidi integrazione nel tessuto sociale della comunità cittadina, il sindaco di Eboli Massimo Cariello annuncia: “A breve presenteremo un piano d’azione in collaborazione con l’Icatt che da anni dimostra un’enorme capacitàdi fare rete con il territorio. Seguo da sempre le attività dell’istituto penitenziario ma oggi da primo cittadino l’attenzione sarà ancora maggiore.
Eboli ha un numero elevato di minori tribunalizzati. Molti di loro oggi sono maggiorenni, alcuni sono diventati mariti, padri. L’ente ha avviato un percorso di recupero sociale per alcuni ragazzi indicati dall’Ufficio locale per l’Esecuzione Penale Esterna. Il comune di Eboli metterà in campo tutte le sinergie possibili perdare un’ulteriore occasione a queste persone, l’errore di una volta non devediventare l’errore di una vita intera. L’Icatt è una realtà da preservare, l’istituto penitenziario segue dal punto di vista sociale, culturale, emotivo aggregativo un patrimonio umano che va valorizzato”.