Il mondo del calcio piange Pasquale Casillo, storico presidente del Foggia fra gli anni ’80 e ’90, che si è spento nell’ospedale di Lucera.
Avrebbe compiuto 72 anni a ottobre, ma da tempo era gravemente malato. Nato a San Giuseppe Vesuviano, importante imprenditore nel settore del grano Casillo fu l’artefice di ‘Zemanlandia’, a Foggia, ingaggiando Zdenek Zeman in panchina nel 1989, dopo che i ‘satanelli’ guidati da Caramanno erano stati promossi in Serie B.
Fu il primo “multiproprietario” di club calcistici detenendo il Football Club Sangiuseppese, la Salernitana (fino al 1994) ed il Bologna ed in tempi più recenti è stato il presidente dell’Avellino tra il 2002 e il 2004 (anche se chiedeva di essere chiamato solo “consulente di mercato”), dove ha tentato di ricreare per una seconda volta una squadra importante, richiamando l’allenatore boemo Zdeněk Zeman.
Proprio a Salerno, nonostante i rapporti non rosei con i tifosi, portò l’allenatore Delio Rossi, autore della promozione in serie B del 1994 e la storica serie A quattro anni dopo con l’allora presidente Aliberti.
Dopo l’esperienza con i Satanelli Casillo è stato proprietario anche di Salernitana, Bologna e e in tempi più recenti è stato il presidente dell’Avellino tra il 2002 e il 2004.
Nel 2010 ricomprò il Foggia restandone alla guida per 2 anni che si conclusero con il fallimento (“per meno di 100.000€ quando io ero proprietario di 52 aziende tutte miseramente annientate da una campagna di odio e diffamazione che portò al mio arresto e alla mia assoluzione dopo 14 anni di causa, ma sono tornato a Foggia da uomo libero”.