Quel guizzo improvviso tra Della Pietra e Caramicola, diventate due belle statuine, fece sprofondare nuovamente la Salernitana in serie C.
Quella serie B inseguita 24 anni ed andata in fumo nei supplementari di una caldissima giornata di fine giugno del 1991.
Il Cosenza rispedì all’inferno i granata.
Gigi Marulla sorprese tutto e tutti e fece piangere una città che dopo anni era tornata a rivedere la luce calcisticamente parlando.
Il lupo della sila si è spento ieri…
Una notizia rimbalzata nel cuore della domenica.
La sua domenica, dove si divertiva a far ammattire le difese avversarie.
Gigi Marulla è deceduto a causa di un infarto fulminante.
Come i suoi guizzi che non lasciavano scampo. Come quello che i tifosi granata ancora oggi non dimenticano.
Striscioni, sfottò e cori hanno ricordato spesso e volentieri quel maledetto gol quando i rigori sembravano già certa e Battara stava già strofinando i guantoni per ipnotizzare i rossoblù.
Per anni è stato il nemico giurato e l’incubo granata ma quando è iniziata a circolare la notizia in tanti hanno onorato un fiero, anche se odiato, avversario. (g. d’a)
Gigi Marulla, storica bandiera del Cosenza, è morto a 52 anni, stroncato da un infarto.
L’ex bomber rossoblù, che nel Cosenza ha giocato per undici stagioni tra gli Anni 80 e 90 (tre in C1 e otto in Serie B), si trovava nella sua residenza estiva di Cavinia, sul Tirreno cosentino, quando è stato colto dal malore improvviso.
Il decesso è avvenuto nelle ore successive, dopo il ricovero all’ospedale di Cetraro.
Dopo essersi ritirato, Marulla aveva allenato la squadra calabrese, tra Primavera e prima squadra (dal 2004 al 2006 in Serie D).
Con 91 reti segnate i 330 presenze in campionato, è l’attaccante più prolifico nella storia del club calabrese.
In carriera aveva vestito anche le maglie di Acireale, Avellino, Genoa – dove ha giocato dal 1985 all’88 in B segnando 23 gol in 100 presenze – e Castrovillari, dove ha chiuso la carriera nel 1999.