Dopo una serie quasi interminabile di citazioni in giudizio, decreti ingiuntivi e atti giudiziari formulati tramite i rispettivi difensori di fiducia, tornano a far parlare di se le controversie nate tra la Pubblica Amministrazione cilentana e la citata società di costruzioni.
E’ dal lontano 1993, infatti, anno nel quale il Comune di Moio affidava alla Società M.G. Costruzioni la realizzazione della rete idrica e fognaria 4° stralcio, che si susseguono una serie di vicende giudiziarie che vedono protagonisti, da un lato, l’Ente Pubblico, in persona del Sindaco Enrico Gnarra, dall’altro la Società M.G. Costruzioni.
Tali vicende, che sembravano ormai concluse, tornano a far parlare di sè.
Dopo essersi difesa nei numerosi giudizi intercorsi e ormai prossimi alla definizione, infatti, la P.A. cilentana, ha citato in giudizio la Società M.G., al fine di recuperare le somme dovute in forza di un travagliato rapporto di cui al contratto di appalto stipulato con la predetta società.
La complessa vicenda nasce da una serie di richieste di risarcimento del danno avanzate dalla Società M.G. nei confronti del Comune di Moio della Civitella.
In particolare, il Comune cilentano ha – negli ultimi anni – corrisposto ingenti somme di denaro al fine di ristorare i danni patiti dalla Società di costruzioni, la quale sembrava non voler mollare la presa.
Questa volta, tuttavia, in considerazione della prossima definizione dei giudizi pendenti dinnanzi al Tribunale Civile di Vallo della Lucania, i quali presumibilmente si concluderanno con la soccombenza della società appaltatrice, è il Comune cilentano, rappresentato e difeso dall’Avv. Alessandro Santoro del Foro di Salerno, a citare in giudizio la società di costruzioni.
Per quanto di interesse, l’impugnativa proposta riguarda un discutibile contratto di cessione di crediti con il quale la società M.G. – che da anni versa in stato di liquidazione – ha ceduto il credito vantato nei confronti dell’Ente Pubblico.
Proprio al fine di scongiurare il pericolo di insolvenza da parte della società, la quale non dispone di altri beni su cui la P.A. possa eventualmente soddisfare il proprio credito, infatti, l’Ente Pubblico con l’avvocato Alessandro Santoro ha proposto apposita azione revocatoria volta alla dichiarazione di inefficacia del contratto di cessione stipulato che, secondo quando riferito dall’amministrazione comunale, ha come solo ed unico fine quello di evitare la compensazione dei crediti.
Sarà, pertanto, il Tribunale di Vallo a valutare la fondatezza delle censure formulate in giudizio dall’amministrazione comunale, la quale – in vista dell’udienza del 05.07.2018 – è fiduciosa nell’accoglimento delle proprie eccezioni.