Paolo Coletta con Silvana Totàro scrive per Gea Martire un personaggio dai tratti forti e inequivocabili. La storia di una donna alle prese con gli ultimi giorni del proprio figlio tossicodipendente.
Una famiglia importante, una vita e una carriera felice. Un amico d’infanzia che l’accompagna da sempre, un figlio ingombrante. La Chiesa e la religione. E, come in uno specchio rifrangente, la vita di una madre fuori dagli schemi. Un thriller.
Interno disabitato di un appartamento alto-borghese.
A tre giorni dalla morte del figlio, avvenuta proprio in quella casa, Nicole torna per incontrare Vincent, l’amico di una vita svanito nel nulla dalla tragica scomparsa del ragazzo.
L’uomo tarda ad arrivare, così dalle stanze vuote riaffiora il ricordo di un vita.
Come in un gioco di matrioske, la verità dei fatti accaduti la notte di tre giorni prima si dipana insieme al disvelamento della storia di Nicole e di Vincent.
Ma chi è davvero Vincent? E perché non si presenta?
Mescolando passato, presente e futuro, Nicole ricompone i pezzi del puzzle, in una sequenza parallela al racconto fondativo della civiltà occidentale – quello della Sacra Famiglia -, praticandone una sua personale riscrittura eretica.
Gea Martire
in
MIO FIGLO SA CHI SONO
di Paolo Coletta e Silvana Totàro
con Gea Martire
costumi Teresa Acone
aiuto regia Serena Marziale
regia e musiche di Paolo Coletta
suono Daniele Piscicelli
produzione Koan Concept House
si ringrazia Spazio Iris Benefit Corporation per gli elementi di arredo