La Metropolitana di Salerno, il trasporto pubblico in Campania e L'Europa. Gazzetta Di Salerno intervista l'On. Aldo Patriciello.

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***COMUNICAZIONE ELETTORALE***

patriciello-aldoL’On. Aldo Patriciello è Deputato al Parlamento Europeo e candidato alle prossime Elezioni Europee del 27 maggio nelle liste di Forza Italia nella Circoscrizione Italia Meridionale.

L’attività campagna elettorale in cui l’On. Patriciello è impegnato in questi giorni è dunque l’occasione per porgli alcune domande in merito ad una questione di strettissima attualità per la Città di Salerno, come la Metropolitana, ed anche spunto per affrontare temi come quelli del trasporto pubblico e l’Europa.

On. Patriciello, la Metropolitana di Salerno ha sospeso le corse il primo aprile dopo solo cinque mesi di attività. Un bel danno per i cittadini.

In effetti il problema è essenzialmente questo. Al di là di ogni considerazione politica di sorta, oggi i cittadini di Salerno devono far fronte ad un disservizio di non poco conto. Viviamo un periodo di profonda crisi e la gente vuole risposte e soluzioni rapide. Da questo punto di vista la chiusura della metropolitana è, purtroppo, un assist a chi fa dell’antipolitica una professione a tempo pieno.

Dopo la sospensione del servizio è iniziato il solito scambio di accuse tra Comune, Regione e Governo. Che idea si è fatto circa le responsabilità delle istituzioni in questa faccenda?

Guardi, se c’è una cosa che ho imparato in questi miei anni da europarlamentare a Bruxelles, è che alzare i toni della discussione politica non fa bene a nessuno, tanto meno ai cittadini. Bisogna sempre attenersi alle regole di correttezza istituzionale e di buon senso, non si gioca con i problemi della gente. Detto questo, la vicenda è a mio avviso abbastanza chiara. A giugno è stato siglato un accordo tra le parti per chiarire ruoli e responsabilità di ciascuna istituzione. Ad oggi mi sembra che solo la Regione Campania abbia tenuto fede agli impegni assunti, inserendo la metropolitana di Salerno nel sistema ferrato regionale così come previsto dal Protocollo d’intesa.

Che cosa è necessario fare per far ripartire al più presto il servizio?

Occorre senza dubbio collaborazione e dialogo costruttivo tra tutte le istituzioni interessate. C’è bisogno quindi di tener fede agli impegni presi. Al Governo spetta trasferire i fondi alla Regione per permetterle di stipulare il contratto di servizio con l’azienda di trasporti. Da parte sua, il Comune di Salerno deve riprogrammare la spesa relativa ai servizi su gomma attualmente esistenti. In tutta onestà credo che nulla possa essere imputato alla Regione, lo stesso sottosegretario Del Basso De Caro, che certamente non è uomo di centrodestra, si è espresso in tal senso. Mi auguro comunque che il problema venga risolto a stretto giro e che i salernitani tornino ad usufruire di un servizio importante.

La chiusura della metropolitana si intreccia inevitabilmente con il problema più generale del trasporto pubblico campano.

Assolutamente si, ed è un discorso molto ampio su cui andrebbe fatta una riflessione più attenta ed approfondita. Vede, la Campania ha assoluto bisogno di migliorare e potenziare il suo trasporto pubblico. E’ interesse di tutti: cittadini, aziende, studenti, Comuni. Un migliore trasporto pubblico significa una migliore qualità della vita, un migliore accesso alle località turistiche, una migliore gestione della spesa pubblica. Il Presidente  Caldoro sta svolgendo un eccellente lavoro su tutti i fronti ma non ha la bacchetta magica. Lo Stato deve fare la sua parte e colmare il divario infrastrutturale che esiste rispetto ad altre Regioni del Paese, questo deve essere chiaro.

E l’Europa? Cosa può fare per la Campania ed il Mezzogiorno l’Unione Europea?

Moltissimo, ed è un peccato che non se parli abbastanza. L’Europa è molto più vicina di quanto non si creda. Basti pensare che la UE stanzierà nei prossimi sette anni più di 21 miliardi di euro per sostenere e spingere lo sviluppo della Campania. E’ una cifra importante, che certamente non risolve da sola tutti i problemi ma che senz’altro ci dà la misura di quanto l’Europa sia attiva in tema di politica di coesione. Occorre però che questi fondi siano spesi, e spesi bene. Dobbiamo evitare gli errori del passato ed imparare a saper cogliere al meglio le opportunità che ci vengono offerte. E’ bene tenere a mente che la maggior parte dei fondi che arrivano per lo sviluppo della Campania e del Sud in generale, vengono da Bruxelles e non più da Roma.

Crede che il clima di euroscetticismo degli ultimi mesi influirà molto sull’esito delle prossime elezioni del 25 maggio?

Spero ovviamente di no. Certamente il clima di attuale crisi economica non aiuta ma alla fine credo che la forte identità europea del nostro Paese avrà la meglio. Nel mio tour elettorale di questi giorni sto cercando con forza di far comprendere che le prossime elezioni non sono un referendum sull’attuale governo, ma l’occasione per cambiare l’Europa e farla avvicinare quanto più possibile alle nostre esigenze. Vede, gli euroscettici vogliono associare alla parola “Europa” il trinomio banche-euro-crisi. Noi dobbiamo il ribaltare il messaggio e ripristinare la verità, perché l’Europa è “pace-sviluppo e futuro”.