E’ cominciato male l’anno per il mercato dell’auto in Campania. Il primo bimestre si è, infatti, chiuso con una flessione a due cifre sia nel comparto del nuovo, che dell’usato. Ed anche per le radiazioni la contrazione è stata particolarmente rilevante.
Secondo gli ultimi dati di “Auto-Trend”, il bollettino statistico dell’ACI, dall’inizio dell’anno in Campania sono state iscritte al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) dell’ACI 9.172 nuove vetture: il 24,9% in meno rispetto al primo bimestre dello scorso anno. Delle cinque province campane, Napoli è quella che ha registrato l’andamento peggiore con una riduzione del 30,4% per un totale di 4.008 prime iscrizioni. Salerno, con una riduzione del 17,2% (2.228 nuove immatricolazioni) è invece la provincia in cui si è osservato il minor decremento.
Negativo è pure l’andamento del mercato dell’usato. Nella nostra regione, i trasferimenti di proprietà, al netto delle minivolture (cioè i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale), nei primi due mesi dell’anno, sono stati 41.928, in flessione del 13,5% rispetto all’analogo periodo del 2021. Anche in questo caso, la contrazione è stata rilevata in tutte le province campane, quella maggiore a Napoli (-16,4% per un totale di 20.661 trasferimenti di proprietà), la minore, invece, a Salerno (-9,6%; 8,543 cambi di intestazione).
Nettamente in calo, infine, risulta il trend delle auto demolite. Nel dettaglio, le vetture radiate dal PRA sono state 16.064 in Campania, pari ad una diminuzione del 18,2%. Decisamente più elevata è stata la contrazione registrata a Salerno: -24,8% per un totale di 2.974 automobili rottamate. Mentre a Napoli si rileva la minore flessione: -13,4% per un totale di 7.984 radiazioni. Sulla base di questi dati risulta che il tasso unitario di sostituzione in Campania, nel periodo gennaio-febbraio, è stato pari a 1,75: vale a dire che per ogni 100 auto nuove ne sono state cancellate dalla circolazione 175, un numero nettamente superiore rispetto al resto d’Italia dove questo indicatore è stato pari a 0,93. A Napoli, il tasso unitario di sostituzione è risultato ancora più elevato: 1,99.
“La crisi che ha investito il nostro Paese a seguito dell’emergenza pandemica stenta a trovare una decisiva inversione di tendenza, commenta il Presidente dell’ACI Campania Antonio Coppola. Ed ora, con la guerra in atto tra Russia ed Ucraina, sarà ancora più improbabile uscire rapidamente dal tunnel in cui siamo piombati. Ma non dobbiamo demordere. Ora più che mai bisogna essere uniti e farci coraggio, pretendendo, nel contempo, dall’Europa e dal nostro Governo sostegni concreti e mirati, affinché questo settore vitale per l’economia e l’occupazione possa presto tornare ad essere trainante per lo sviluppo della nostra regione e dell’intero Paese”.