È un tumore piuttosto raro nei bambini e colpisce maggiormente con l’avanzare dell’età, anche se l’età media alla diagnosi si è abbassata negli ultimi decenni. Rappresenta, infatti, uno dei tumori più comuni tra i giovani adulti con meno di 30 anni.
Il principale fattore di rischio per il melanoma cutaneo è l’esposizione eccessiva e ripetuta alla luce ultravioletta (UV), che arriva fino a noi sotto forma di raggi UVA e UVB, ed è principalmente veicolata dai raggi del sole. Esporsi troppo al sole, soprattutto in età precoce, rappresenta un pericolo, perché può danneggiare il DNA delle cellule della pelle e innescare la trasformazione tumorale, che molti anni dopo può portare all’insorgenza del melanoma. È importante ricordare che anche le lampade e i lettini solari sono sorgenti di raggi ultravioletti e sono quindi sconsigliate.
I melanomi cutanei possono presentarsi sia su cute integra sia su nevi preesistenti.
Il segno principale del melanoma cutaneo è il cambiamento nell’aspetto di un neo o la comparsa di uno nuovo. Una semplice regola che ci guida nella valutazione dei nevi è la regola dell’ABCDE:
- Acome Asimmetria nella forma (un neo benigno è generalmente circolare, un melanoma ha una forma irregolare);
- Bcome Bordi (irregolari e indistinti per il melanoma);
- Ccome Colore (la presenza di sfumature diverse all’interno del neo stesso è un segnale di allarme);
- Dcome Dimensioni in aumento, sia in larghezza sia in spessore, anche se i melanomi possono avere un’ampiezza di pochi millimetri;
- Ecome Evoluzione del neo che, in un tempo piuttosto breve, mostra cambiamenti di aspetto (grandezza, forma, colore).
Alcuni comportamenti possono ridurre il rischio di sviluppare tumori della pelle. È fondamentale innanzitutto esporsi al sole in maniera moderata fin dall’età infantile, evitando le ustioni. In generale bisogna proteggere la pelle non esponendosi direttamente al sole durante le ore più calde (tra le 12 e le 16) ed evitando o riducendo al minimo l’uso di lampade o lettini abbronzanti. Sotto il sole è consigliabile indossare indumenti che proteggono dai raggi ultravioletti, cappelli e occhiali da sole e usare creme protettive contro i raggi UVA e UVB con un alto fattore di protezione solare (detto SPF), da applicare più volte e a intervalli regolari durante la fotoesposizione, in modo da assicurare una copertura continua.
È inoltre necessario controllare periodicamente l’aspetto dei propri nei, sia consultando il dermatologo, sia autonomamente guardandosi allo specchio e facendosi guardare da un familiare nei punti non raggiungibili col proprio sguardo.
La diagnosi precoce del melanoma cutaneo non dipende solo dal medico: un auto-esame periodico della pelle permette in molti casi di identificare cambiamenti dei nei e di rivolgersi per tempo al dermatologo.
Lo specialista effettua, in primo luogo, una visita completa nella quale valuta la storia familiare e la presenza di segni e sintomi tipici del melanoma cutaneo. L’esame visivo della pelle è reso più accurato grazie all’uso dell’epiluminescenza, una speciale tecnica di ingrandimento e illuminazione della pelle. La diagnosi certa di melanoma cutaneo richiede, però, una biopsia, in cui la lesione sospetta viene prelevata e poi analizzata al microscopio.
Articolo a cura della dermatologa dottoressa Alessia Maiorino:
Specialista in Dermatologia e Venereologia
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