Dal comune obiettivo di sviluppare uno sguardo nuovo sul Cilento attraverso la contaminazione tra territorio e cultura, nasce la collaborazione tra BLOC Fest e il Meeting del Mare: l’innovazione di processo incontra l’esperienza territoriale, la specificità di un boutique festival incontra quella di un grande evento.
Una sinergia che si traduce con l’hashtag #OltreCilento: un progetto di comunicazione congiunta per promuovere i due festival, ma soprattutto per raccontare i luoghi che li ospitano promuovendo punti di vista non convenzionali.
Le prime azioni hanno preso il via proprio in queste settimane sui profili social delle due manifestazioni, attraverso una serie di contributi video che hanno provato a rispondere ad alcune domande, lanciando allo stesso tempo una call to action ai rispettivi pubblici: quali sono le gemme nascoste del Cilento? Cosa manca sul territorio? E cosa del Cilento manca agli altri territori?
Partendo dai temi fondanti delle due manifestazioni questa collaborazione propone quindi di costruire una nuova lettura del territorio partendo dal basso, con il coinvolgimento delle proprie community, ma soprattutto superando i confini geografici e concettuali che ascrivono il Cilento all’interno di una visione, legata alle aree interne, che ne vede i limiti ma non le potenzialità.
L’intento è quello di riscrivere i confini fisici e metaforici del Cilento, intendendo il confine non come un limite invalicabile ma come un elemento in continuo cambiamento.
#OltreCilento traduce l’obiettivo dei promotori di promuovere una rappresentazione innovativa del territorio, che vede nei progetti e nelle manifestazioni a matrice culturale e creativa un elemento fondante per lo sviluppo di una nuova prospettiva per il Cilento, capace di coinvolgere le comunità e di creare ricadute di valore, sia in termini sociali sia economici.
Da sempre il Meeting del Mare cerca sinergie nuove, soprattutto con eventi giovani e risorse umane cariche di entusiasmo – dichiara Don Gianni Citro, direttore artistico del Meeting del Mare -. Nella nostra lunga storia abbiamo intrecciato rapporti con decine di festival campani e in generale del Sud ed è stato sempre un motivo di ricarica ideale e materiale. Un festival dopo tante edizioni rischia di diventare stanco e un po’ démodé. Al Meeting del Mare non succede perché si rigenera continuamente a contatto con realtà artistiche nascenti. Il BLOC è un evento molto intenso, studiato, con un’architettura interessante e i suoi artefici sono ragazzi splendidi e lungimiranti, con una visione del territorio aperta e poliedrica. Ho avuto una specie di urgenza interiore ad averci a che fare – chiosa Don Gianni.
“Siamo davvero entusiasti di questa collaborazione e di poter fare squadra con un festival così rappresentativo del Cilento come il Meeting del Mare – dichiara Massimiliano Mautone, founder e direttore artistico di BLOC Fest -. Vogliamo mettere a fattor comune le esperienze e competenze del nostro team, creando un forte legame con il territorio e promuovendo un nuovo modo di guardare il Cilento, com’è nel dna di BLOC Fest. L’idea è quella di creare connessioni e ibridazioni non convenzionali, e di promuovere un modello di evento culturale capace di avere un impatto per il territorio anche al di là delle giornate della manifestazione, come peraltro stiamo facendo attraverso un progetto collaterale di formazione ed empowering, BLOC Farm, che coinvolge un gruppo di giovani cilentani. Il tutto all’interno di una prospettiva di sviluppo sostenibile, un tema fondamentale che abbiamo sviluppato con un’ampia rete di partner e istituzioni anche all’interno di una sezione dedicata del nostro festival, BLOC Talk, che vedrà una serie di appuntamenti dedicati a diverse declinazioni del tema, dalla pesca sostenibile, alla dieta mediterranea e la lotta allo spreco alimentare, fino al valore degli archivi come risorsa di riscoperta culturale”.