Nel nome di Ciccio martedì 27 si incontrano sul palco del festival Sui Sentieri degli Dei l’attore napoletano Maurizio Casagrande e I Virtuosi di San Martino, quintetto (flauto traverso, violino, violoncello, chitarra e voce) che propone la rivisitazione del repertorio attingendo alla tradizione della canzone popolare degli anni Trenta, in una formula che strizza l’occhio alla musica “colta” e al teatro.
Un incontro Unplugged dedicato a una delle coppie autoriali più importanti e celebri della canzone e del teatro leggero italiani, Gigi Pisano e Giuseppe Cioffi, noti semplicemente come Pisano e Cioffi, con centinaia di creazioni all’attivo anche interpretate da nomi celebri del teatro, tra i quali Nino Taranto con la sua straordinaria esecuzione di Ciccio Formaggio. Le immagini proiettate nel corso della serata sono tratte dal repertorio televisivo di Renzo Arbore.
Maurizio Casagrande napoletano doc e figlio d’arte (suo padre è il grande Antonio Casagrande di illustre scuola eduardiana), è uno degli attori più noti della commedia italiana contemporanea. L’approccio con il palcoscenico arriva verso i trent’anni, dopo essersi dedicato alla sua prima passione: la musica. Dopo gli esordi giovanili in un gruppo rock, i Tetra Neon, si diploma in pianoforte, contrabbasso e canto al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
Notato per caso al Teatro Cilea durante un saggio dei suoi studenti, viene scritturato dalla compagnia di Nello Mascia e a metà degli anni Novanta fa l’incontro decisivo con Vincenzo Salemme, che ne lancia la carriera sul palcoscenico e sul grande schermo. Dallo scoppiettante debutto con L’amico del cuore (1998) a Cose da pazzi In televisione è nel cast della fiction Carabinieri, nel ruolo del maresciallo Bruno Morri, e conduttore nella trasmissione televisiva Famiglia Salemme Show e di Da nord a Sud…e ho detto tutto!. Fa parte del cast della trasmissione Raccomandati, recita nella miniserie Rai1 Il signore della truffa accanto a Gigi Proietti ed è protagonista dei film Sharm el Shekh – Un’estate indimenticabile con Enrico Brignano e Giorgio Panariello e La scomparsa di Patò di Rocco Mortelliti, tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri. Esordisce alla regia in Una donna per la vita, nel cui cast figura anche il padre Antonio e nel 2014 ritorna nel trio con Vincenzo Salemme nella commedia …E fuori nevica, in cui interpreta il notaio Spagnolo. Successivamente è, insieme a Marco Giallini, nel film Loro chi?. Nella commedia Babbo Natale non viene da Nord, uscita verso la fine del 2015, dirige se stesso accanto alla cantante Annalisa Scarrone.
I Virtuosi di San Martino Virtuosi di San Martino nascono a Napoli nel 1994, quando debuttano al Teatro Cilea di Napoli con Cosima e altre storie, spettacolo dedicato alla celebre coppia di autori Pisano e Cioffi, con la regia di Francesco Silvestri. Salutati immediatamente e in modo più che lusinghiero dalla critica e dal pubblico, i Virtuosi intraprendono un percorso di ricerca su materiali di repertorio della tradizione della canzone popolare degli anni Trenta, percorso che sfocia nella proposizione di una trilogia che dal primo spettacolo, attraverso Ciccio Concerto, giunge a Nel nome di Ciccio, spettacolo che li segnala nei teatri di tutta Italia, dal quale auto-producono un CD live. Successivamente So’ tribbale debutta al Teatro Nuovo di Napoli, scritto da Roberto del Gaudio (testi), e Federico Odling (musica). Da questo momento i Virtuosi si dedicheranno alla messa in scena di spettacoli su materiale originale di loro composizione. Del 1996 è la loro partecipazione alla piéce Piedigrotta Lunaire di Pasquale Scialò, nella quale propongono un micro-atto unico dedicato a Rodolfo de Angelis e ad Ettore Petrolini (debutto a Napoli, Sala dell’ex Lazzaretto). Nascono Blu Carogna al Festival Benevento Città Spettacolo di Benevento e Carogna Suite al Teatro Juvarra di Torino. È della stagione 1998-99 la loro collaborazione con Enzo Moscato per lo spettacolo Arena Olimpia dello stesso Moscato, debutto al Festival di Benevento. Negli stessi anni cominciano varie partecipazioni a programmi radio (Le stanze della musica – Radiotre; In aria – Radiodue; ecc.) e in televisione (Maurizio Costanzo Show, Buona Domenica – Canale 5; Come si ride all’ombra del Vesuvio – Raitre; Convenscion a colori –Raidue, ecc.). Con Medea Marturano (testo di Roberto Del Gaudio, musica di Federico Odling) si aggiudicano il Premio Nazionale della Critica di Teatro 2001, premio loro conferito per la loro attività di ricerca musicale e teatrale. Il testo di Medea Marturano è per altro pubblicato nella collana di Teatro, presso Editore Guida Napoli. Altri spettacoli: Vade retrò, dedicato ai fasti dell’avanspettacolo con testi e musica originali, Tintarella di sale, Carogne, tour dell’omonimo CD, 5 in condotta con testo di Del Gaudio e musica di Odling, La Repubblica di Salotto. Partecipano alla trasmissione televisiva RAI Per un pugno di libri, condotta da Neri Marcorè.
I Virtuosi di San Martino si propongono di far sprofondare nella loro formula divisa tra avanspettacolo e opera e di introdurre nel teatro quanto manca ai concerti e nei concerti quanto manca della ritualità del teatro. Alcune delle loro canzoni (‘O cineasta napulitano, So’tribbale, Il calipso del vegetariano, Alzati e cammina, Auguri per la macchina nuova ed altre) sono ormai dei veri e propri piccoli cult per il loro pubblico. Del resto è proprio la forma canzone che i Virtuosi hanno prediletto per molti anni, e che ancora prediligono, essendo essa quella maggiormente legata –a loro giudizio- alle modalità di fruizione del pubblico dei nostri tempi. Inoltre i Virtuosi hanno reintrodotto un uso “tragico” del coro, rifacendosi sia ai poeti del grande teatro greco, sia all’opera lirica, sia però anche ai Beatles, a Zappa e ad altri. Hanno la pretesa di avere inaugurato un vero e proprio stile, fondato sullo sprofondamento, e quindi sul superamento, dei “generi”, ritenendo che il teatro sia uno e che soprattutto la musica sia una. Tuttavia al termine contaminazione, che pure tanti critici hanno associato alle loro performances, essi prediligono il concetto di Teatro-Musica Frankenstein, di un teatro musicale cioè che smembri corpi di cadaveri (musicali e teatrali, appunto) per ricomporre una macchina a tratti mostruosa, a tratti comica.
I Virtuosi di San Martino sono:
Roberto Del Gaudio, voce
Luca Bagagli, violino
Federico Odling, violoncello
Vittorio Ricciardi, flauto
Maurizio Villa, chitarra
INFO e BIGLIETTI
Parco Corona – Via Casalone (frazione Bomerano)
ore 21.00
Ingresso libero