Oggi il ‘quizzone’, la terza e ultima prova scritta per quasi 500 mila studenti che stanno affrontando gli esami di maturità. Archiviate la prova di italiano, uguale per tutti, e la seconda prova, diversa da indirizzo a indirizzo, oggi tocca al “quizzone”: gli studenti dovranno dimostrare di aver acquisito le nozioni base delle materie, scelte dalla commissione e studiate nel corso dell’ultimo anno scolastico. A predisporre il test, infatti, non è il ministero dell’Istruzione ma le singole commissioni d’esame. Le materie testate non saranno più di 5 e i ragazzi dovranno svolgere un elaborato sintetico o rispondere a quesiti a risposta singola o multipla. Il regolamento vuole che le materie scelte siano svelate solo al momento dell’inizio della prova, che avrà come durata circa tre ore.
DUE STUDENTI SU CINQUE GIA’ SANNO LE MATERIE – Tra seconda prova e terzo scritto d’esame, il famigerato “quizzone”, i maturandi hanno a disposizione qualche giorno di pausa. Ma non li useranno per riposare. Tra venerdì, sabato e domenica, prima dell’appuntamento con la terza giornata della maturità fissato per il 22 giugno, i ragazzi si getteranno nello studio matto e disperatissimo. Lo sostengono ben il 55% dei circa 1000 maturandi intervistati da Skuola.net. Se circa 2 ragazzi su 5, invece, si divideranno tra ripasso e riposo, solo il 6% firmerà una tregua con i libri. Principalmente, lo studio sarà fatto in solitudine alla propria scrivania, nonostante il sole estivo che batte sulle finestre. I maturandi sono quindi sotto esame e si vede. Tuttavia, alcuni prof stanno provando a rendere le cose più facili ai loro studenti.
In teoria, infatti, i ragazzi dovrebbero prepararsi su tutte le materie per affrontare al meglio la terza prova: le discipline oggetto dello scritto sono infatti segrete fino alla mattina d’esame. Questo però non succede nella pratica. Il 40% sa già quali saranno le materie di terza prova perché “spifferato” dai prof. Di questi, la metà sa anche gli argomenti dei quesiti. Il carattere “benevolo” delle commissioni d’esame del resto non si esaurisce solo nel regalare indiscrezioni top secret. Anche durante lo svolgimento delle prove, secondo l’esperienza degli intervistati, sono disposte a chiudere un occhio in caso di copiatura. In alcuni casi, ne chiudono anche due. Quasi il 60% considera infatti il controllo dei prof durante i primi due scritti presente, ma piuttosto blando. Per circa l’8%, addirittura, manca completamente.
Complessivamente, non si può dire che la terza prova d’esame sia la preferita dagli studenti. Se avessero la facoltà di riformarla, moltissimi (36%) vorrebbero che si conoscessero in anticipo le materie interessate. Altri (21%) punterebbero a ridurre il numero di discipline oggetto dello scritto, motivandolo con il fatto che, per testare le conoscenze dei maturandi sui programmi, c’è già l’esame orale. Una buona percentuale, circa 1 su 4, vorrebbe una pausa più lunga tra seconda e terza prova, mentre circa l’8% sarebbe orientato su una prova nazionale del tipo Test Invalsi, al fine di cancellare ogni disparità tra classi e commissioni. (ANSA)