“Il 25 aprile non è un’opinione, è un fatto – è quanto afferma il Presidente provinciale delle Acli di Salerno – La storia della repubblica italiana si fonda su valori di libertà sanciti dalla Costituzione: il 25 aprile è il simbolo della Liberazione dal nazi-fascismo”.
È incomprensibile e diseducativo il revisionismo intorno ad una data che dovrebbe invece unire tutto il Paese. Le Acli, di cui ricorre il 75°, furono pensate ed organizzate per consentire ai lavoratori cristiani di svolgere un ruolo da protagonisti nella ricostruzione democratica dell’Italia e far sì che il popolo, liberatosi dalla dittatura e dalla guerra, potesse acquistare peso e coscienza nella vita della repubblica. Il 25 aprile è dunque storia fondativa della Repubblica italiana, è la guerra (vinta) di liberazione dall’invasore tedesco e dalle forze nazi-fasciste. Non aggiungiamo nulla, perché i fatti sono fatti. Proprio oggi, proprio nella nostra Italia, dobbiamo prendere atto che in una città viva, in una società complessa dove sono presenti più culture, non possa esserci la perfetta e indiscutibile acquiescenza verso ogni valore. In un Paese come il nostro, l’esercizio della critica consente allora di ravvivare la memoria, di riaffermare con forza quei principi e valori che per la nostra Repubblica, continuano a incarnarsi nella Costituzione. La Costituzione è la figlia di quella stagione: finché ci sarà lei, il 25 aprile troverà una sua traduzione scritta e ordinativa. L’istituzione politica che rifiuta di fare solennità alla memoria e alla Storia svilisce il suo stesso significato ed il suo esistere.