Taglio del nastro nel prossimo fine settimana per la II masterclass internazionale, dedicata interamente al mondo dei legni, ospite degli artistici spazi del convento di San Francesco D’Assisi, ospiti del Padre Guardiano, Corrado Sica, in Bracigliano.
Alla luce del successo riscontrato con la prima edizione questa seconda edizione, vedrà per tre giorni, svariate decine di giovani strumentisti, lavorare con il I flauto dell’orchestra del Teatro alla Scala di Milano Andrea Manco, con il I oboe Domenico Orlando, dell’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, l’orchestra cittadina più antica del mondo fondata nel 1743, nonché direttore artistico di queste masterclass, con il I clarinetto della Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Alessandro Carbonare e con il I clarinetto del Teatro Massimo di Palermo e Direttore Artistico dell’Accademia Mediterranea del Clarinetto, Giovanni Punzi. L’idea di creare questi corsi, all’interno di una tre giorni davvero intensa e speciale per i giovani strumentisti che avranno così modo di confrontarsi con quattro prime parti che portano la scuola italiana e il magistero francese dei propri strumenti in giro per il mondo, invitati dal percussionista Ferdinando Sarno, dagli oboisti Luigi De Nardo e Giovanni Borriello e dal clarinettista Francesco Pio Ferrentino, dell’Associazione Centro Studi Mousikè, dall’ idea che gli strumenti a fiato siano parte di un universo vastissimo, ricco di sfumature, di cui purtroppo spesso ci si limita a conoscere solo una piccolissima parte. Essendo strumenti monofonici, esattamente come la voce, possono sia essere solisti che, all’interno di una formazione. Masterclass queste, che offriranno un reale confronto sul livello di preparazione raggiunto, sia tecnico che stilistico, per continuare un percorso finalizzato all’acquisizione e approfondimento degli strumenti tecnici ed interpretativi per affrontare il repertorio, volto alla preparazione di audizioni, esami e concorsi nazionali ed internazionali.
Domenica 20 marzo, alle ore 19, nella chiesa del convento, il concerto finale degli allievi al quale parteciperanno anche i docenti. Un luogo e un evento importante per la formazione musicale, ma anche socializzare in cui è facile condividere la passione per la musica, dove è possibile ascoltare da vicino i grandi interpreti di fama internazionale, respirare musica ad alto livello durante il giorno e alla sera ritrovarsi per concludere la giornata in modo piacevole e divertente, andando oltre il discorso tecnico determinando, così una cosa come cosa-per-l’uomo, che diventa condizione dell’esistenza, punto di riferimento dell’esperienza, l’esistenza razionale, e, quindi assumendo la caratteristica comunicativa o sociale di “luogo familiare”, riprendendo a restituire qualcosa di una drammaturgia segreta, che porterà tutti a “fare parte della scena”, al fianco dei docenti e degli organizzatori.