Grande successo per il ritorno al Ravello Festival di una delle più grandi pianiste contemporanee, Martha Argerich, concertista di straordinario carisma, interprete travolgente e sensibile, accompagnata sul Belvedere di Villa Rufolo dall’enfant prodige Theodosia Ntokou, dal 2009 sotto la sua ala protettrice, da Annie Dutoit-Argerich, come voce recitante e dal Quartetto d’archi della Scala formato da Francesco Manara e Daniele Pascoletti (violini), Simonide Braconi (viola) e Massimo Polidori (violoncello).
Ricco e originale il programma del nuovo progetto della Argerich che a 79 anni compiuti lo scorso giugno, continua ad affascinare per il temperamento appassionato e libero e per quelle qualità musicali che la rendono unica e straordinaria. Una serata di musica d’insieme elegante e raffinata come preferisce negli ultimi anni la Argerich. Una Ntokou sicura e dotata di tecnica sopraffina, ha aperto con la Argerich la serata con “Ma mère l’oye” di Maurice Ravel nella versione originale per pianoforte a quattro mani impreziosita da pezzi recitati tratti da “Pollicino”, “La bella addormentata” e altre fiabe del ‘600 francese che ispirarono la suite. A leggerli Annie Dutoit, seconda delle tre figlie della Argerich. Subito dopo l’ensemble della Scala in trio con Francesco Manara, Simonide Braconi e Massimo Polidori hanno eseguito con Theodosia Ntokou il Quartetto op.8 di Zygmunt Noskowski. La Argerich è tornata al pianoforte con l’ensemble scaligero al completo per il Quintetto op.44 di Robert Schumann. A chiudere la lunga serata il Concertino per due pianoforti di Shostakovich, pezzo eseguito con brillantezza e brio dal duo Argerich-Ntoku che ha strappato applausi e standing ovation finale per la ‘pasionaria del piano’ capace con la sua tecnica cristallina di incantare e stupire il pubblico accorso per l’occasione.