da Gianpaolo Lambiase, Consigliere Comunale “Salerno di tutti” riceviamo e pubblichiamo
Un caso, già segnalato in altre occasioni, diventa dimostrazione tangibile di come il Comune di Salerno ha abbandonato da tempo la sua azione di programmazione e promozione dello sviluppo, ed il suo ruolo di “guardiano” di beni ed aree a servizio della collettività.
Il porto di Marina d’Arechi era una opera importante, che poteva qualificare dal punto di vista turistico-architettonico il litorale salernitano. Sta diventando un intralcio ed un’aggravante al fenomeno in evoluzione dell’erosione del litorale.
E’ esempio di come ha maggiore prevalenza la ragione e l’interesse del privato, a fronte dell’interesse del’intera cittadinanza.
Il porto/isola è collegato alla terra ferma da un strada a mare per il transito di auto ed altri mezzi privati. La permanenza in loco del pennello a mare, che andava utilizzato solo a servizio del cantiere per il passaggio dei camion e dei materiali da costruzione, sta producendo un danno enorme agli antichi arenili lungo la costa.
Sta producendo un vantaggio non previsto, né programmato alla società proprietaria della Marina: una spiaggia, che può essere definita “magica”, è apparsa dal nulla. Addirittura la si vuole usare per aprire una nuova attività balneare. E’ di fatto sabbia sottratta all’intero litorale.
La mancata realizzazione del ponte di Calatrava che avrebbe garantito il libero transito delle correnti marine tra il porto/isola e la terraferma, diventa un problema non solo “meccanico”, ma anche “amministrativo”. Non credo che permessi ed autorizzazioni delle Autorità competenti per la realizzazione del porto, abbino scadenza illimitata! Credo sia già trascorso un decennio dall’inizio dei lavori. Sarebbe il caso di verificare tempi e scadenze.
Ma il problema non è solo il ponte che non c’è. Si aggiunge ai lavori non finiti, anche la mancata realizzazione di un parco verde, un parcheggio ed un teatro-cavea con affaccio a mare, sulla terraferma, che erano stati progettati quali indispensabili servizi collettivi, ad integrazione delle attività del porto.
Marina d’Arechi è “passata” sempre, nelle ultime campagne elettorali, quale una delle “grandi opere” propagandate dall’Amministrazione Comunale, che avrebbe sviluppato economia e creato nuova, abbondante occupazione. Ad oggi risulta ancora una “incompiuta”!
Il Comune dovrebbe attivarsi rapidamente, affinchè ciò che è stato programmato, autorizzato e promesso, venga realizzato!