Si terrà sabato 9 febbraio 2019 , alle ore 11,30 presso l’Aula Magna del Liceo Statale “Alfano I” di Salerno un Seminario di Studi su : “LA PEDAGOGIA IRENICA: MARIA MONTESSORI E LA SUPERNATURA” per una Metodologia di educazione alla Pace.
Poiché l’incontro è intervallato tra il 27 Gennaio “Giornata della memoria” ed il 10 Febbraio “Ricordo delle vittime delle foibe”, prevede un’ introduzione alla Pedagogia montessoriana, il percorso della Dottoressa Montessori, il concetto di pace, la presentazione di materiale e l’attiva partecipazione degli studenti e dei docenti con la realizzazione di un elaborato finale sulla cultura della Pace
“La scuola si può considerare secondo due punti di vista: o come il luogo in cui si impartisce l’istruzione, o come una fase di preparazione alla vita. In quest’ultimo caso deve soddisfare tutti i bisogni della vita.” Questo precisava Maria Montessori il cui metodo pedagogico, offre una ampia visione dell’educazione intesa come aiuto alla vita, basato sull’osservazione dell’essere umano nello svolgersi della crescita, dalla nascita fino all’età adulta.Il Metodo Montessori, che in questo momento vede a Salerno città due esperienza valide , presso il VI C.D. scuola infanzia “G.Costa” e la Scuola del mediterraneo, ha visto coinvolti tutti gli studenti delle classi, terze, quarte e quinte dell’Indirizzo di Scienze Umane in attività di Alternanza Scuola lavoro e tirocinio presso le scuole pilota
Il Maestro Giuseppe Mangano, opera attualmente presso la Scuola del Mediterraneo in una prima primaria sperimentale e in qualità di formatore dell’Opera Nazionale Montessori offrirà il suo contributo culturale e storico- pedagogico all’iniziativa. Un’ occasione per gli studenti e i docenti di altissimo valore morale e civile.
Giuseppe Mangano , detto Peppe, sarebbe diventato un ragioniere se, quando frequentava l’Istituto tecnico commerciale a Villa San Giovanni, non si fosse imbattuto in un libro di pedagogia di sua sorella, studentessa alle magistrali. In quelle pagine scopre Maria Montessori ed è, per così dire, un “colpo di fulmine”.
Dopo il diploma il ragazzo si iscrive a Scienze dell’educazione all’Università di Messina, fra gli atenei più longevi d’Italia: fu fondato nel 1548 da sant’Ignazio di Loyola come primo collegio della Compagnia di Gesù.
Nel 2003 Giuseppe si laurea con una tesi (neanche a dirlo) sull’educazione montessoriana che è costruttrice di pace; poche settimane fa, dopo un decennio, raggiunge il secondo traguardo accademico in Scienze e tecniche di psicologia delle relazioni educative: «Affiancando i ragazzi, mi sono reso conto dell’importanza di conoscere più a fondo le dinamiche familiari: uno strumento in più per aiutarli. Anche se resto un pedagogista, la psicologia mi sta servendo per aprire gli orizzonti in modo diverso alla stessa pedagogia».
Nel 2004 la sua “mission”è avvenuta in un campo rom a Reggio, poi accanto ai minori a rischio. Poveri, devianti, disabili, ex detenuti. In mezzo, un’esperienza ad Assisi in cui fa «la scoperta della bellezza, della pedagogia profonda di Francesco, che agisce prima di predicare, che parla con il suo esempio: insomma, un educatore nato.
Nella scuola dove oggi lavora è amatissimo da bambini e genitori per il suo modo scientifico, garbato e altamente professionale di “fare scuola”.
Gilda Ricci