Un palmarès da record e da stasera un altro riconoscimento in bacheca per Margherita Buy, ospite della seconda giornata del Giffoni Film Festival che le riserva il Giffoni Experience Award. Un modo per sottolineare la straordinaria carriera di un’attrice, acclamata dalla giuria internazionale della 47esima edizione sull’onda del successo di Piccoli Crimini Quotidiani, di Alex Infascelli, che l’ha vista al fianco di Sergio Castellitto. “È stata un’esperienza incredibile, diversa da ogni altra cosa fatta prima e questo mi piace” racconta ai ragazzi in sala Truffaut, che le chiedono, inevitabilmente, consigli sulla carriera dell’attore. “Già sentire una vocazione è un dono, in un’epoca in cui sembra essere disinteressati a tutto, ma bisogna studiare” confida al giovane pubblico.
La chiave è la fiducia in se stessi, anche se messa a dura prova dal giudizio degli altri, tanto più nell’epoca di Internet “che ti mette a contatto con critiche spesso ingiuste ed espresse talvolta senza sapere di cosa si parla. Alla fine il giudizio vero lo dà il pubblico. A chi tra voi avrà voglia di fare il critico dico di studiare: c’è una superficialità preoccupante nel giudizio di quel che è importante in un film e in generale del lavoro altrui. A chi tra voi vuol fare il critico consiglio di studiare e di non leggere tutto quello che vede sul web”.
Nella sua carriera del resto, dice, “ho sempre raccontato quello che mi interessa raccontare, anche rifiutando ruoli magari più comodi, più divertenti” ribadisce la Buy che non si sbilancia, però, sui prossimi progetti: “Cosa verrà dopo? Non lo so. Magari dovrei fare un po’ di teatro… mi fa bene” aggiunge quasi distrattamente.
La sua capacità di rinnovarsi sempre in una carriera che procede tra cinema, teatro e tv incuriosisce i ragazzi, che le chiedono come riesca a rigenerarsi sempre, tanto più in un’epoca di cambiamenti rapidi come la nostra: “Mia figlia è la mia garanzia di rinnovamento, lo sono i ragazzi” ai quali consiglia di ribellarsi anche ai genitori troppo protettivi, come lei. “Ho una figlia di 16 anni alla quale io sto dando tutto, togliendole magari il desiderio di volere e di combattere per qualcosa. Voi però ribellatevi, fate cose creative, opponetevi a questo mondo che vi rende piatti, che vi schiaccia con questi cellulari e inseguite i vostri sogni”. E il cinema è uno spazio di libertà, anche per i ragazzi, “che almeno per due ore si allontanano dai cellulari”. Anche questa è la magia di Giffoni.