Manzon, Giannone e Auci docenti di Pordenonescrive

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(Adnkronos) – Tre grandi scrittrici del nostro tempo, autrici di riferimento e bestsellers delle ultime stagioni letterarie, saranno le docenti della 16/a edizione di Pordenonescrive, in programma dal 4 febbraio al 6 marzo 2025. Sono Federica Manzon, Premio Campiello 2024 per "Alma", Francesca Giannone, Premio Bancarella per "La portalettere", e Stefania Auci, la celebrata narratrice della saga "I leoni di Sicilia". Affiancheranno, in un fitto corpo a corpo con la scrittura creativa, gli scrittori Alberto Garlini, ideatore e curatore della Scuola di Scrittura Pordenonelegge, e Gian Mario Villalta, direttore artistico di Pordenonelegge.  "Come un romanzo" sarà filo rosso dell'edizione 2025, che prevede 18 ore di lezioni frontali e laboratori coinvolgenti per testarsi nel'ispirazione creativa, e per impadronirsi degli strumenti di scrittura messi a disposizione attraverso il corso, anche quest'anno fruibile interamente su piattaforma digitale, accessibile da qualsiasi latitudine in orario serale, dalle 18.30 alle 20.30. Un progetto pensato per innescare stimolanti interazioni fra docenti e corsisti, analizzando gli elaborati dei partecipanti durante i laboratori, con la collaborazione di tutta l'aula.  "Dopo aver festeggiato la 15/a edizione con un libro celebrativo – spiega il curatore, Alberto Garlini – Pordenonescrive prosegue nel 2025 con cinque lezioni frontali su temi connessi alle questioni che uno scrittore affronta nella creazione di un romanzo. Seguiranno quattro laboratori sugli stessi temi, stimolati da un esercizio assegnato durante la lezione frontale. Il percorso si propone di dare ai corsisti gli strumenti utili ad impostare un romanzo con uno stile che appartenga alla propria 'voce'. Pensando alla narrazione sulla base di problemi concreti, sarà data ai partecipanti la possibilità di avvicinarsi al proprio personale spazio narrativo". Iscrizioni entro il 24 gennaio 2025 attraverso l’area mypnlegge del sito www.pordenonelegge.it. Ed ecco come le lezioni frontali si susseguiranno, ciascuna seguita da specifici laboratori: Alberto Garlini esordirà, in apertura di corso martedì 4 febbraio, sul percorso che, partendo dal linguaggio delle mistiche, si avvicina a un topos dello storytelling: la storia d’amore. Declinata in tanti modi, mischiata al giallo al fantasy all’horror, iperrealistica o completamente immaginaria, la storia d’amore è un genere di successo “evergreen” che racconta il miracolo di due persone che si innamorano, e che, innamorandosi, si completano e trovano un nuovo senso alle loro vite. Anche nel misticismo è insita una storia d’amore, che può fornire sottili strumenti linguistici e psicologici per il racconto di altre storie d’amore, magari più prosaiche e quotidiane, ma sempre sfiorate da un tocco divino.  Francesca Giannone, che ci ha regalato personaggi memorabili come Anna della Portalettere, e Lorenzo e Agnese di Domani, Domani, giovedì 6 febbraio prenderà il testimone per una lezione dedicata proprio alla costruzione del personaggio, entrando dentro la sostanza umana dei soggetti che vogliamo mettere in scena, per dargli credibilità, verosimiglianza e profondità. Un personaggio deve essere in grado di svilupparsi o trasformarsi in modo coerente dentro l’ambiente storico e sociale in cui vive e dal quale è determinato; ma non solo, ciò che lo rende riuscito, è la capacità di emozionare il lettore, di fargli da specchio, rivelando la complessità umana che appartiene a ciascuno di noi.  Mercoledì 12 febbraio ecco la lezione di Stefania Auci intorno al romanzo storico, la forma narrativa per far rivivere le braci del passato e farle ancora bruciare nella nostra vita. Attraverso la saga dei Florio la scrittrice ha tratteggiato la parabola – esaltante e terribile, gloriosa e tragica – di una famiglia che incarna un Ottocento siciliano fatto di povertà, senso di rivalsa, esistenze dorate e cadute precipitose, ci racconterà come si può costruire un romanzo storico con una forza così viva e pulsante da renderlo a noi contemporaneo. Le passioni che hanno animato la storia sono spesso le stesse passioni che oggi animano la nostra vita: amori, ambizioni, follie. Martedì 18 febbraio la lezione di Federica Manzon: con il suo ultimo e straordinario romanzo Alma, vincitore del premio Campiello, è riuscita a tradurre la scontrosa grazia di Trieste in volti, personaggi, cultura e storia, rendendo vivo il suo passato contraddittorio e avvincente il suo intreccio di culture. Chi meglio di lei, quindi, per raccontare come un luogo possa diventare personaggio fra i personaggi? Dalla Parigi di Balzac, alla Newark di Roth, passando per le piccole capitali di provincia di tanta letteratura di genere, la città e la particolare umanità che esprime sono sempre state dei formidabili incubatori di storie, che possono esistere proprio perché collocate tra piazze, quartieri e vicoli dove si respira un’aria unica e riconoscibile. Infine la lezione di Gian Mario Villalta, mercoledì 26 febbraio: lo scrittore si soffermerà sulla voce narrante: il punto di vista con cui viene raccontata la storia e che ne determina sia il tono che il particolare patto narrativo stipulato con il lettore. La voce narrante scolpisce il particolare mondo che lo scrittore vuole descrivere, entra in intimità con il lettore, e stimola le latenze della storia stessa, a seconda che sia reticente, inaffidabile, oppure solo preoccupata di raccontare la verità. La voce narrante è il mattone fondamentale con cui si costruisce la casa della narrazione: non si identifica con la voce dello scrittore, almeno non sempre, può essere opera di un artificio o di un ventriloquio, ma deve riuscire affascinare, e sospendere l’incredulità del lettore. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)