La Rassegna teatrale NEO è giunta al IV e penultimo appuntamento con uno spettacolo emozionante e intenso come “Malamuri”, che ci catapulta nel mondo della violenza psicologica.
Lo spettacolo è ambientato in un salotto della Napoli bene, ma non conosciamo il periodo storico, l’arco temporale in cui la storia si svolge. Potremmo essere nell’Ottocento, come nello scorso secolo, come ancora ai giorni nostri, ma non importa… perché la tematica trattata è purtroppo ancora oggi molto attuale.
La protagonista è una donna sola, non ha nemmeno più sé stessa e ha perso il contatto con la realtà.
Chiusa nella sua prigione, all’interno di una bomba sul punto di esplodere, immagina, danza, canta, nell’attesa che arrivi… che torni il suo Emilio.
Continua a rifugiarsi nelle cose che la collegano al marito, che le ricordano il suo amato. Ma niente sembra soddisfarla, nulla è in grado di essere il suo Emilio.
Il regista Gianni D’Amato torna a parlare di donne, torna a parlare di violenza e lo fa sempre con il rispetto, la verità ma anche la crudezza che bisogna usare quando si trattano tematiche come questa.
«Raccontare la violenza non è mai compito semplice, soprattutto quando si vuole raccontare quella psicologica.» queste le parole del regista che continua: «Una donna succube del suo amore per un uomo assente, rischia di sembrare pazza, di essersela cercata, sembrerà sempre artefice del suo stesso destino.»
Questa la forte denuncia dello spettacolo che prova a superare il pregiudizio, a difendere la donna o perlomeno a capirla, a comprenderla; e lo fa alternando il sogno all’incubo.
Lo spettacolo vede in scena, sola per 55 minuti, Cristina Mazzaccaro, attrice poliedrica e cantante salernitana che vanta nella sua carriera, tra le altre cose, musical, spettacoli di prosa e concerti per voce solista.
Malamuri, liberamente tratto da Le bel indifferent di Jean Cocteau, per la regia di Gianni D’Amato con la Compagnia Teatrale Le Ombre nella persona di Cristina Mazzaccaro sarà in scena sabato 4 e domenica 5 marzo al Piccolo teatro del Giullare di Salerno.