dal Comitato Tuteliamo la Costiera Amalfitana riceviamo e pubblichiamo
Nell’edizione del 28/05/2022 del TG3 Campania, è stato intervistato il Sindaco di Maiori sulla nota (e triste) vicenda del depuratore consortile di Maiori.
Dal servizio si evince subito che è convinzione comune, anche della redazione del TG3, che i lavori potranno partire immediatamente, visto il rigetto, da parte del TAR Campania, del ricorso adito dalla ditta seconda classificata nella gara d’appalto.Il Sindaco invece ha prontamente ribadito che subito partirà invece … la richiesta dei necessari permessi.
Qui sorgono spontanee alcune domande.
- Ci chiediamo se è possibile indire una gara d’appalto, perfezionare il relativo progetto e non avere tutti i permessi necessari per iniziare i lavori.
- Inoltre ci domandiamo se la Soprintendenza rilascerà parere indipendentemente dalla nota del Ministero della Cultura, in riscontro all’interrogazione dell’on. Anna Bilotti, oppure opporrà il dovuto completamento delle integrazioni richieste dal Ministero, di cui è organo periferico.
- Infine ci si interroga su come l’Autorità di Bacino potrà produrre le necessarie autorizzazioni, visto che la zona di intervento è classificata R4/P4, ciò al massimo rischio idrogeologico e quindi anche la P.A. trova difficoltà ad agire in deroga.
Dulcis in fundo, il sindaco ha poi affermato che le acque di Maiori sono pulite e brillanti e che ciò viene anche certificato da ARPA Campania, però … il depuratore è necessario per ottenere la bandiera blu!!!
Quindi volendo interpretare le parole del primo cittadino di Maiori si può evincere che le condotte esistenti di Maiori, pur vetuste, continuano a fare egregiamente il proprio lavoro, tant’è che la stessa, più aggiornata, tecnologia è stata adottata per le condotte di Scala, Ravello e Atrani e, ultimamente, anche per Minori.
A questo punto è lo stesso primo cittadino a confermare che l’impianto ‘industriale’ di Maiori per la finta depurazione comprensoriale è solo un artefatto necessario alla burocrazia ‘italiota’.
- In primis perla stringente (sua) necessità di ottenere la bandiera blu. Nel merito ci risulta che per questa ‘certificazione’ venga chiesto, tra l’altro, se esista o meno un depuratore e non tanto se le acque siano certificate come balneabili, che è poi il caso di Maiori. In sostanza note località, con acque certificate eccellenti, che godono diun’ottima reputazione non hanno bisogno di candidarsi all’assegnazione della bandiera blu. Nel nostro caso il sindaco, che nella sua prima campagna elettorale voleva portare Maiori ai fasti di Dubai, dimentica che Maiori è incastonato nella Costiera Amalfitana, sito Unesco e patrimonio dell’Umanità, per cui sarebbe necessario un adeguato piano di promozione e valorizzazione dei beni ambientali e culturali del territorio più che un inutile e dannoso depuratore… e delle audaci iniziative edilizie del capogruppo di maggioranza.
- L’artefatto, poi, è utile per evitare al primo cittadino la denuncia per disastro ambientale per assenza di impianti di depurazione, in base all’attuale normativa regionale. Ma per questo caso di specie la soluzione è immediata: il sindaco, ove voglia evitare tale eventualità, può tranquillamente dimettersi,,, insieme al proprio capogruppo.
In effetti è ormai chiaro, anche grazie alle sagaci dichiarazioni del sindaco, che come cittadini stiamo pagando un ticket di diciotto milioni di euro quale inno allo spreco di denaro pubblico e alla cattiva gestione della cosa pubblica.
Il sindaco Capone, ormai schiavizzato da pressioni esterne, si è sempre ostinato a non voler valutare soluzioni alternative e praticabili. Su tali alternative è stata inviata, dal ‘Coordinamento Cittadino sul Depuratore’, una articolata nota di approfondimento all’attenzione del Ministero dell’Ambiente alcuni mesi or sono. Tale nota, insieme ad ulteriore documentazione sull’argomento, è contenuta nella pubblicazione digitale e cartacea “Dossier Depuratore”. Rinnoviamo al Sindaco e ai consiglieri comunali di maggioranza l’invito a leggere la copia cartacea consegnate nelle loro mani tramite l’Ufficio Protocollo del Comune.