Il Comitato promotore dei referendum denuncia l’ennesimo tentativo del Sindaco di rinviare sine die l’attivazione del procedimento referendario previsto dall’art. 79 dello Statuto comunale, ostacolando la costituzione della commissione preposta alla verifica di ammissibilità dei quesiti referendari presentati.
Invece di esaminare regolarmente l’istanza del Comitato, nel rispetto degli strumenti normativi vigenti, e procedere alla nomina della suddetta commissione, il Sindaco inserisce all’ordine del giorno del Consiglio comunale, convocato per il prossimo 28 marzo, una proposta di modifica regolamentare.
Tale modifica sembra voler agire retroattivamente sulla procedura referendaria in corso, in aperta violazione del principio di retroattività degli atti amministrativi e dei regolamenti comunali, e incidendo direttamente sulla procedura referendaria attualmente in corso.
Al netto di queste considerazioni di carattere generale, il Comitato denuncia un ulteriore tentativo volto a ostacolare l’esercizio dell’istituto referendario. Le modifiche proposte al regolamento – in particolare l’innalzamento dei quorum – rischiano di rendere di fatto impraticabile l’attivazione di referendum da parte della cittadinanza. Addirittura, il nuovo regolamento prevede il quorum della maggioranza assoluta del corpo elettorale per la validità della consultazione e l’esito positivo del referendum. Ma poi l’Amministrazione non è neppure vincolata all’esito del referendum e della legittima espressione della volontà popolare!
Tali modifiche comprimono in maniera irragionevole il diritto alla partecipazione popolare nella gestione politico-amministrativa della città, violando i principi di proporzionalità, ragionevolezza, partecipazione, accesso e trasparenza, autotutela e competenza, parità di trattamento, garanzie sull’effettività della partecipazione e del procedimento, tutele giurisdizionali.
Principi fondamentali che devono essere alla base di ogni regolamentazione democratica.
Il Comitato auspica che il Consiglio Comunale esamini con la dovuta attenzione e responsabilità le modifiche proposte, al fine di non compromettere – oggi e in futuro – ogni forma di partecipazione popolare alla vita pubblica.