“Non ci saranno più crolli come quello del ponte Morandi a Genova grazie all’utilizzo delle nanotecnologie nel settore delle costruzioni civili”. Ad annunciarlo è stato l’ingegner Luciano Feo, Professore Ordinario di Scienza delle Costruzioni presso il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Salerno, durante un interessante incontro organizzato , al “Saint Joseph Resort “ di Salerno, dal “Rotary Club Salerno Est” presieduto dalla dottoressa Marilena Montera. Il professore salernitano, che da circa trent’anni si occupa dell’applicazione di materiali innovativi, ha spiegato che le nanotecnologie sono delle tecnologie applicate alla nanoscala:” Servono per controllare i materiali e i dispositivi : un nanometro corrisponde ad un miliardesimo di metro. Oggi le nanotecnologie , usate in vari ambiti, consentono, grazie alle nuove metodologie di realizzazione delle strutture, di immergere all’interno dei calcestruzzi delle particelle che possono conferire delle caratteristiche meccaniche alla struttura, come il miglioramento della resistenza e della rigidezza, e trasformare le proprietà fisico – meccaniche dei materiali che diventano intelligenti, tanto da essere capaci anche di automonitorarsi segnalando, attraverso dei sistemi di intelligenza artificiale, qual è il loro stato di sofferenza strutturale”. Il Professor Feo ha spiegato che questi materiali possono addirittura autoripararsi in presenza di microfessure:” I bio – calcestruzzi incapsulano le spore di batteri che vengono attivate quando si verificano crepe nel calcestruzzo. Con la disponibilità di umidità può essere assorbito rapidamente l’ossigeno nel calcestruzzo, che altrimenti aiuterebbe la corrosione, e generare carbonato di calcio che sigilla la fessura”.
Il professor Feo ha coordinato questo innovativo progetto di ricerca, bandito a livello nazionale nel 2020, che è risultato il primo in Italia ed è stato finanziato per 1 milione di euro:” Di cui oltre 770mila euro dal MIUR . La restante parte è stata cofinanziata dall’Università di Salerno”. Il progetto, che si spera possa essere attivato entro il prossimo quinquennio, ha coinvolto anche altre quattro Università: Modena – Reggio Emilia, con il professor Luca Lanzoni; Parma, con la professoressa Sabrina Vantadori; Università della Calabria con il professor Paolo Lonetti e l’Università Telematica “Pegaso” con il professor Francesco Fabbrocino. L’ingegner Feo ha raccontato come è nata l’idea di iniziare questa ricerca:” Da una frase del fisico Richard Feynman che nel 1959 disse:” C’è tanto spazio laggiù in fondo” riferendosi alla materia a livello atomico e molecolare. Siamo stati i primi a capire che questa tecnologia poteva essere importata nel settore dell’ingegneria civile e i primi a crederci”. Il professor Luciano Feo ha anche spiegato come si realizzano gli edifici utilizzando la stampa 3D:” Possono essere realizzati in 24 ore utilizzando materiali tradizionali, combinando l’uso di nanotecnologie. Lo sviluppo dei nanomateriali rappresenta un passo importante verso la realizzazione di strutture sostenibili, green e sicure da realizzarsi nel prossimo futuro”. Feo ha spiegato come vengono usati in edilizia i nanotubi di carbonio :” Hanno una elevata resistenza a trazione, leggerezza, flessibilità, biocompatibilità e conducibilità elettrica e termica”. Insieme con altri gruppi di ricerca, il professor Feo, con il suo team, sta studiando la possibilità di utilizzare i nanotubi di carbonio per il trattamento di acque sporche e per la desalinizzazione e depurazione delle acque del mare: ” I nano filtri consentono di ridurre del 95% la concentrazione di metalli pesanti”. Durante la serata la Presidente Marilena Montera ha annunciato ufficialmente che il dottor Antonio Brando, Past President del “Rotary Club Salerno Est”, è stato nominato Governatore del “Distretto Rotary 2101”, per l’anno rotariano 2024 – 2025.
Aniello Palumbo