” I musulmani come persone vanno rispettati. Ma l’islam come religione è incompatibile con le leggi laiche, le regole della civile convivenza, i valori della sacralità della vita, pari dignità tra le persone, libertà di scelta. Le religioni non dialogano e non convivono. Sono le persone di fede cristiana e di fede islamica che possono o meno dialogare e convivere”. L’ha dichiarato il giornalista e scrittore Magdi Cristiano Allam, nato al Cairo nel 1952, che vive in Italia dal 1972: ”Sono orgogliosamente cittadino italiano dal 1986”. Allam dopo aver ricevuto il battesimo, la cresima e l’eucarestia dalle mani di papa Benedetto XVI, ha assunto il nome di Cristiano. Già Editorialista di “Repubblica” e vicedirettore del “Corriere della Sera”, autore di 16 libri su islam e immigrazione, Allam è stato protagonista dell’incontro organizzato al Grand Hotel Salerno dal “Rotary Club Salerno Duomo”, presieduto dal dottor Giuseppe Cimmino, in interclub con il “Rotary Club Salerno a.f.1949”, presieduto dal dottor Cosimo Risi, grazie ai buoni auspici del socio rotariano Gennaro Esposito.
Allam che dal 2003 è costretto a vivere sotto scorta per una condanna a morte, ha presentato i suoi due ultimi libri “Il Corano senza veli” e “Stop Islam” e spiegato che la religione cristiana e quella musulmana sono ontologicamente diverse:” Mentre il cristianesimo è la fede nel Dio che si fa uomo e che si “incarna” in Gesù, l’islam è la fede in Allah che si fa testo e si “Incarta” nel Corano concepito come testo increato al pari di Allah e ciò che Allah vi prescrive deve essere ottemperato letteralmente e integralmente. Per i musulmani il Corano è ciò che Gesù Cristo è per i cristiani”. Allam ha anche spiegato che l’Europa si sta sempre più islamizzando:” L’Europa è l’area del mondo che ha il più basso tasso di natalità. In questo contesto registriamo la crescita demografica dei musulmani: c’è una maggioranza islamica tra i nuovi nati a Londra, Berlino, Bruxelles, Amsterdam e Oslo. In Italia, rispetto alla Francia, alla Gran Bretagna e alla Germania, abbiamo relativamente un numero inferiore di musulmani, ma l’Italia pur non essendo l’Islam una religione riconosciuta dallo Stato italiano, di fatto consente la proliferazione delle moschee e delle scuole coraniche dove periodicamente registriamo episodi che attestano l’incompatibilità di quando si predica con le nostre leggi e i nostri valori. E’ nostro legittimo diritto salvaguardare la nostra civiltà per essere pienamente noi stessi dentro casa nostra. Il dialogo e la convivenza sono possibili se i musulmani rispettano le leggi laiche dello Stato italiano, se ottemperano alle regole della civile convivenza, se condividono i valori che sostanziano la civiltà italiana”. (pubblicato su “Il Quotidiano del Sud”).
Aniello Palumbo