Lutto nel mondo del Rotary  salernitano per la scomparsa del ” medico missionario rotariano” Pier Giorgio Turco.

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“ Dobbiamo cercare di essere i pionieri nel donare senza argini amore contro il dolore, perché la solidarietà è un sogno possibile, specie quando ci curiamo di far germogliare i semi della speranza”. Era questo il sogno del dottor Pier Giorgio Turco, il medico missionario rotariano dal cuore puro che venerdì sera, all’età di 91 anni,   ci ha lasciati per raggiungere in cielo la sua dolce Marina, una donna meravigliosa nel suo ruolo di sposa e di madre.  Era un uomo semplice, come solo i grandi uomini sanno esserlo, aveva una grande sensibilità d’animo e spesso, durante le conviviali organizzate dai Club Rotary o dai Club Inner Wheel, non riusciva a trattenere le lacrime quando raccontava dei bambini della “sua “ Africa, teatro di un’irrimediabile povertà,  dove per ben 19 anni, dal 1993 al 2012,  ha curato, con quel calore che solo l’amore può dare, soprattutto i bambini con gravi malattie agli occhi. Gli mancavano i volti e i sorrisi di quei bambini dai grandi occhi e i piedi scalzi che, ricoperti di stracci, correvano verso di lui, con la loro curiosità, il loro modo di guardare l’amico – padre – medico, con uno sguardo dolcissimo e malinconico che chiede la speranza di guarire:” Tutte le mattine mi aspettavano alla missione per avere delle monetine o delle caramelle” – raccontava spesso ai soci rotariani – “ A volte mi divertivo a lanciarle in aria per vedere i bambini che facevano a gara per prenderle: naturalmente poi le davo a tutti. Mi ricordo anche di un ragazzo lebbroso che tutte le mattine mi aspettava per avere un bacio e un panino con la marmellata.  Una sera che avevo fretta mi dimenticai di dargli il bacio e lui offeso non volle prendere il panino. Solo dopo che gli diedi il solito bacio, lo prese, contento come sempre”. Momenti di grande tenerezza che ha anche raccontato nei suoi libri: “Le strade dell’amore nel mondo” e “Frammenti di vita di un uomo qualunque” che presentò durante la conviviale organizzata al “Grand Hotel Salerno” dall’allora Presidente del “ Rotary Club Salerno Est”, il dottor Carmine Nobile, che, insieme a tutto il Consiglio Direttivo, decise di nominarlo “Presidente Onorario” del “Rotary Club Salerno Est”, attualmente presieduto dal dottor Dino Bruno.  In  quell’occasione, commosso, mentre riceveva lo spillino dal dottor Pasquale  Verre,  allora Governatore del “Distretto Rotary 2100”, oggi presieduto dal professor Massimo Franco, tra gli applausi di tutti i soci del Club, disse: :” Ho sempre sognato da bambino di diventare, da grande, il presidente di un Club Rotary”.  Incarnava al meglio lo spirito del Rotary: di servire al di sopra di ogni interesse personale.

Il dottor Turco nelle serate a lui dedicate raccontava dei  momenti in cui le sue lacrime accompagnavano nel loro ultimo viaggio i bambini affetti da gravi malattie malariche e dalle tante forme di tumore di cui alcuni da lui stesso operati in sale operatorie prive di quasi tutto il necessario e  in ambulatori dove il dottor Turco effettuava i suoi interventi di cataratta  alla luce di una torcia. Raccontava anche di quando fu costretto a enucleare l’occhio di un bambino negro: ” Con animo grato, quando è uscito  dall’ospedale, mi ha offerto la metà di un pezzetto di pane, l’unica cosa che possedeva, la sua unica ricchezza”. Raccontava anche dei tanti momenti di gioia e d’indicibile soddisfazione: ” Specie quando, al mattino seguente il giorno dell’operazione, i pazienti si accorgevano di ritornare a vedere”. Gli mancava l’Africa, i suoi grandi spazi, i suoi colori: ” Mi manca il mio fratello negro, al quale vorrei ancora andare incontro, stendere le mie mani verso di lui per accarezzarlo, le mie braccia per sorreggerlo, donandogli il mio sorriso, perché lui mi ha insegnato che sulla strada della speranza c’è un raggio di sole per tutti”.  Il dottor Turco, che per undici anni è stato primario oculista all’Ospedale di Salerno, nel 2013 ha ricevuto il Premio internazionale di “Medico dell’anno”. Nel 1967 ha anche incontrato Padre Pio. Nel 1993, si recò per la prima volta in Africa: ” Accettando l’invito di Padre Carmelo Sanfelice, mi recai come medico volontario a Bukawu, in Congo ”. Poi è stato in Nigeria, Ghana, Cameroun, Liberia, Senegal, Madagascar e Mozambico dove, con il Missionario Cappuccino Fra Antonio Triggiante, costruì un orfanatrofio – casa famiglia, per ospitare bambini abbandonati che vivevano per strada. A questo progetto ha anche devoluto il ricavato delle vendite dei suoi libri. L’Africa con i suoi meravigliosi panorami era  rimasta negli occhi e nel cuore del dottor Turco:” Vivrò sempre nella nostalgia dell’Africa. Vivo nel desiderio di ritornare tra i bisognosi e i sofferenti per continuare a donare calore umano, anche se solo attraverso un bacio ad un bambino o una carezza ad un lebbroso.  Ai giovani consiglio di andare in Africa: si raccolgono sempre le “monetine di ritorno”, cioè la gratitudine non formale, ma autentica come soltanto la purezza del cuore di un bambino sa donare”. Il poeta del Rotary Enzo Tafuri, gli ha anche dedicato una poesia “Il pianto dell’Africa”, tratta dal suo libro “Voli di Colomba” e ogni anno il “Club Inner Wheel Salerno Carf”, oggi presieduto dalla dottoressa  Milly Marino,  insieme al “Club Inner Wheel Salerno Est”, oggi presieduto dalla dottoressa Maria Caliulo,  e a tutti i Club Rotary salernitani, di cui Turco era anche  Socio Onorario,  oggi presieduti da:  Dino Bruno, Carmelo Orsi, Antonio Vicidomini, Rocco PietrofesoAlberto Cerracchio,  organizza la serata “Ballando sotto le stelle” per raccogliere fondi a favore del progetto di Pier Giorgio Turco per la    “Casa Familia” in Mozambico. E Pier Giorgio, con animo grato,  ha sempre ringraziato tutti:” Senza l’aiuto di tutti i Governatori, dei Presidenti e di tutti i soci non avrei potuto fare nulla. E’ sempre stata una vera e propria gara di solidarietà. Vi voglio bene! ”. Anche noi ti vogliamo bene Pier Giorgio!

Aniello Palumbo