E’ giusto vivere cercando sempre una ragione? E’ questo l’interrogativo finale dell’atto unico andato in scena venerdì sera, con repliche sbato e domenica, al Teatro Il Primo a Napoli. “L’Unica Ragione”, atto unico di Paquito Catanzaro, è la trasposizione teatrale dell’omonimo romanzo di Vincenza Alfano, scrittrice, insegnante (docente di lettere al Liceo Vittorini di Napoli), giornalista pubblicista, e direttrice del laboratorio di scrittura creativa “Homo Scrivens”, che è anche l’editore dei suoi tre romanzi. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’editore “Homo Scrivens” e l’Associazione Culturale “Parole Alate”.
“L’Unica Ragione” è la vita di tre donne, nonna, madre e figlia, Tanina, Lucia ed Agnese detta Ines, accomunate dalla follia e dall’amore, anche per l’espressione artistica. Tanina, orfana di padre fin da bambina, abbandonata da sua madre e cresciuta da uno zio, è costretta a sopprimere il suo talento per la musica e le sue aspirazioni concertistiche perchè data in sposa a neanche 20 anni. Il pianoforte di casa, rivenduto dallo zio, diventa il suo abito da sposa. Tanina a quel punto va incontro al suo destino di mater familias, facendo da madre anche alla piccola Ines, figlia di sua figlia Lucia, che non è in grado di allevarla. Lucia, che da bambina ha visto e vissuto gli orrori della guerra, ed ha mangiato anche la polvere di piselli, è stata forse troppo in fretta etichettata come pazza, data in cura ad un medico che la sottoponeva agli elettroshock, e che, rassegnata al fatto di essere malata, cercava soltanto un po’ di tregua, tregua dalle allucinazioni che la perseguitavano. Perso Antonio, il grande amore della sua vita, Lucia grazie alle cure del Dottor Miro, collaboratore di Basaglia, trova il suo modo di esprimersi dipingendo quadri astratti, e cerca la sua tregua in storie d’amore sbagliate, come quella con Enrico, uno spiantato molto più grande di lei, che la renderà madre di Ines, o come quella con un uomo sposato, che non ci metterà molto a scaricarla per tornare da sua moglie, fino ad uno sconosciuto che la violenterà e la metterà in condizione di abortire per cancellare ogni traccia dello stupro subito. La follia ricomincerà ad impadronirsi di Lucia, fino al ricovero coatto nel reparto di psichiatria del Policlinico. Infine Ines, che desiderava soltanto un po’ di normalità, una famiglia normale con mamma e papà, e che conosce in collegio, dove i nonni l’avevano mandata per paura che sua madre potesse farle del male, i disturbi alimentari che la accompagneranno per il resto della sua vita. Ines, anche diventata donna, anche lei con l’amore per la pittura come sua madre, rimane in fondo quella bambina che le è stato negato di essere.
In scena, oltre al regista Paquito Catanzaro, Annalisa Raiola (una appassionata Lucia ), Giusi Solaro (una emozionata ma convincente Ines), Pina Santangelo (una Tanina che ricordava anche nello sguardo la Concetta Cupiello di Pupella Maggio) e Luigi Sannino, tutti membri della Compagnia teatrale “Parole Alate” di Torre Del Greco.
“Questo progetto nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Culturale Parole Alate e Homo Scrivens”, spiega il regista Paquito Catanzaro, “L’Unica Ragione è il primo di tre romanzi editi da Homo Scrivens che porteremo sul palco. L’Atto Unico che sarà in scena in questi giorni è frutto di un lavoro svolto a quattro mani insieme all’autrice del romanzo, Vincenza Alfano. Io ho apportato alla narrazione una sottotraccia, che è quella dell’allestimento di una rappresentazione teatrale, chiaro riferimento ai 6 Personaggi pirandelliani, e quindi le tre protagoniste hanno il doppio ruolo di attrice e del personaggio che interpretano, la ‘stella’ che interpreta Lucia, la giovane promessa ‘figlia d’arte’ che mette nella sua Ines anche il rapporto conflittuale che ha avuto con il suo di padre, grande ‘mattatore’ scomparso da poco, e nei panni di Tanina l’attrice esperta, ormai nella parabola discendente della sua carriera, che viaggia con i mezzi pubblici ma ha lasciato inalterata la passione della sua vita che è recitare. C’è anche il vissuto delle tre attrici nel loro modo di portare in scena Lucia, Ines e Tanina. Io invece sono il regista che si immedesima anche nel ricordo di Antonio da parte di Lucia, mentre Luigi Sannino è il mio fido assistente, che io ‘incastrerò’ anche ad interpretare due ruoli maschili, soprattutto quello del Dottor Miro, al quale Lucia si aggrappa come unica ancora.”
Presente al Teatro Il Primo anche l’autrice del romanzo “L’Unica Ragione”, Vincenza Alfano: “I personaggi di Lucia, Tanina ed Ines hanno preso forma nel mio romanzo unendo elementi sia romanzati sia frutto di vita vissuta, sono tre personaggi al tempo stesso molto forti ma anche molto deboli, che per amore, il bisogno sterminato d’amore che hanno l’una dell’altra, finiscono anche per farsi, inconsapevolmente, anche del male. Tirare fuori con le parole i loro sentimenti, è stata la sfida di questo romanzo, spero di esserci riuscita. L’Unica Ragione è il mio terzo romanzo, l’ho scritto quasi di getto, quasi come voglia di gridare che la vita deve essere vissuta comunque, anche senza una apparente ragione. Ho partecipato attivamente anche alla trasposizione a teatro del mio romanzo, facendo in modo che il mesaggio di fondo rimanesse inalterato. Mi occupo anche di scrittura creativa e di scouting, il cibo dello scrittore è la lettura. Sono un’appassionata della parola, non ricerco tanto la storia, quanto piuttosto come viene raccontata.”
Nel romanzo, che riesce a descrivere con una scrittura immediata ed attuale anche sentimenti e stati d’animo molto complessi come la follia ed i disturbi alimentari, vengono fuori richiami alla Napoli piccolo-medio borghese da cui Eduardo ha tratto i suoi personaggi, così come l’ineluttabilità ed il determinismo di Verga e l’inevitabile sconfitta di chi prova a ribellarsi al proprio destino, in questo caso condizionato e segnato dalla follia. La pillola di litio, etichetta della condizione di malato, e però anche unica possibilità di poter condurre una vita normale, una volta che viene abbandonata, spalanca ai fantasmi ed alle allucinazioni le porte di Lucia, che ne viene travolta fino alle estreme conseguenze.
Presente anche l’editore Aldo Putignano, “Homo Scrivens è una casa editrice da due anni, dopo che è stata per più di 10 anni compagnia di scrittura, la prima in Italia, e si è dedicata alla ricerca ed alla valorizzazione di autori esordienti. Cerchiamo di ritagliarci i nostri spazi nonostante in Italia, e soprattutto a Napoli, ci sia sempre meno spazio per le librerie indipendenti. C’è però un pubblico attento, ci sono molti che scrivono, forse andrebbe incoraggata di più la lettura”.
Per informazioni e prenotazioni 0815921898, www.teatroilprimo.it.
PIETRO PIZZOLLA