Luca Caputo ospite di Cantina&Cultura mercoledì 19

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Nuovi appuntamenti per Cantina&Cultura, il format pensato da Cantina Verace (via Antonio Maria De Luca 4, Salerno) per unire cultura ed enogastronomia nel solco della valorizzazione del nostro territorio.

Mercoledì 19, alle 19, sarà la volta di Luca Caputo autore di “Le parole che non ti ho detto mai” (Bookers edizioni) in dialogo con Silvia De Cesare. Luca Caputo, 27 anni, noto sui social come “Il Poeta di Sto Ca**o”, è un autore italiano che ha guadagnato popolarità per il suo stile passionale, ironico e diretto.

Lo pseudonimo nasce da una critica poco costruttiva di un ex amico, che diventa la molla per iniziare a scrivere e assecondare una passione che lo accompagna fin dalle scuole medie, grazie anche alla sua professoressa di italiano che lo ha sempre motivato a seguire questo percorso.

Dopo la sua opera prima “Aspettavo un ombrello giallo, ma ho trovato un corno blu”, debutta con il suo primo libro di poesie. “Non sono né scrittore né poeta. La mia scrittura è ciò che è: cruda, diretta, senza filtri, perché credo che la verità vada raccontata così, senza paura di essere scomodi”, spiega il giovane autore. E infatti, ancora una volta il titolo riflette il suo approccio unico alla scrittura, in cui mescola aspettative e realtà in modo sorprendente. In lui convivono due anime: quella dell’allenatore di calcio di una società sportiva di Cava de’ Tirreni, la città dove nasce e cresce, e quella del poeta. Prima ancora del libro i suoi versi si leggono ovunque, in tanti locali anche di Roma e soprattutto sui social. Sulla sua identità piovono like e dopo solo quattro anni dalla sua iscrizione racimola quasi 250mila follower da tutto il mondo. La sua presenza online e le recensioni dei lettori indicano un seguito fedele che apprezza la sua prospettiva distintiva.

Chiudono la rassegna di febbraio, mercoledì 26, Andrea De Simone e Tonino Scala autori di “Il giovane Enrico” (Infiniti mondi) in dialogo con Luciano Pignataro. Un romanzo ma anche un contributo a conoscere meglio questa figura straordinaria che ancora oggi appassiona, incuriosisce, interroga. Siamo nell’immediato dopo 25 luglio 1943, con l’Italia ancora in guerra, con il fascismo ancora vivo, con la miseria diffusissima. Ed è in questa Italia che un ragazzo, Enrico Berlinguer, compie le sue scelte di vita di impegno con le classi subalterne e l’adesione al PCI. E qui, Tonino Scala ed Andrea De Simone ne hanno raccontato i due passaggi fondamentali, in due momenti vicinissimi del 1944: a Sassari, con l’adesione al PCI e con i Moti del pane che lo videro protagonista e incarcerato, e a Salerno, con il padre Mario, l’incontro con Palmiro Togliatti da cui deriveranno l’impegno attivo nel Fronte della gioventù e quello di una vita intera.