Lotta alla povertà, da venerdì 2 possibile presentare domande per Sostegno per l'inclusione attiva.

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af1e7d7b9e1d409bdd9010a9878df7f1Semplificazione, personalizzazione e monitoraggio dell’efficacia degli interventi: questi i capisaldi della nuova strategia del Governo a favore dei cittadini più svantaggiati contenuta nella legge delega approvata alla Camera il 14 luglio scorso.

“Per la prima volta nella storia del nostro Paese abbiamo un piano di intervento integrato che mette a sistema i diversi attori e strumenti dedicati ai cittadini più bisognosi”. È il commento del Ministro Poletti rilasciato in occasione della conferenza stampa di lancio che si è svolta a Roma, il 18 luglio scorso, per illustrare le modalità di funzionamento del sostegno per l’inclusione attiva (SIA) e gli altri interventi per contrastare i fenomeni della marginalità estrema e dei senza dimora, la povertà educativa e alimentare, e quella dei disoccupati.

“Non più una serie di misure frammentarie e scoordinate – ha dichiarato il Ministro – ma un quadro d’intervento unitario fondato su una misura universale finalizzata a sostenere l’attivazione dei cittadini su percorsi personalizzati di emersione dallo stato di bisogno”.

Questa la chiave di lettura di una riforma importante che si concretizza con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto interministeriale​  che interviene sulla materia, grazie al quale, il SIA, già sperimentato in dodici città italiane, è stato completamente ridisegnato ed esteso a tutto il territorio nazionale.

“È di fatto una misura ponte, un’anticipazione del reddito d’inclusione – ha spiegato Poletti – che sarà operativo a partire dal 2017, dopo l’approvazione della legge delega per il contrasto alla povertà da parte del Senato. Non è una misura assistenzialistica, abbiamo posto la condizione che ci sia la partecipazione a un percorso di accompagnamento per far uscire la persona o il nucleo familiare dalla situazione di emarginazione. In tutti gli interventi cerchiamo sempre di fare un’operazione che prevede il sostegno al reddito, l’inclusione e l’attivazione”.

Alla conferenza stampa ha preso parte anche Raffaele Tangorra, Direttore Generale per l’inclusione e le politiche sociali del Ministero. “Sulla base delle risorse disponibili – ha sottolineato Tangorra – non è possibile coprire tutta la platea delle famiglie con almeno un fi glio minorenne o disabile, ovvero donna in stato di gravidanza, e ISEE inferiore a 3.000 euro. L’adozione di una scala di valutazione multidimensionale del bisogno permetterà comunque di raggiungere i più bisognosi, superando un approccio categoriale”.

 

Le risorse

Le risorse che la Legge di Stabilità 2016 assegna al Fondo nazionale per la lotta alla povertà per realizzare questi interventi ammontano a 750 milioni di Euro, una dotazione che permetterà di dare sostegno a circa 200mila famiglie, con 500mila minori, per un totale di quasi 1 milione di persone.

A queste si aggiungono i quasi 500 milioni di Euro destinati ai Comuni per rafforzare i servizi offerti a livello locale.

L’obiettivo del Ministro Poletti è quello di ampliare l’area delle risorse disponibili a livello nazionale e regionale sino a raddoppiare gli stanziamenti, al fine di rendere più omogeneo l’intervento su tutto il territorio nazionale.

La richiesta per beneficiare del SIA potrà essere presentata dai cittadini in possesso dei requisiti a partire dal 2 settembreutilizzando l’apposito modulo pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e sul sito dell’INPS, che dovrà poi essere consegnato al Comune di residenza.

 

Il bando dedicato ai Comuni

Il 3 agosto è stato pubblicato il bando per il finanziamento dei progetti Sia presentati dalle amministrazioni comunali. Ai 750 milioni destinati al sostegno economico delle famiglie che hanno i requisiti per il beneficio si aggiungono i 486.943.523,00 Euro che costituiscono la dotazione finanziaria complessiva dell’avviso pubblico rivolto ai Comuni, tra loro coordinati a livello di ambiti territoriali, per finanziare interventi volti a rafforzare la rete dei servizi per la presa in carico e attivazione dei nuclei beneficiari del Sia, come definiti nelle “Linee Guida per la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in carico del Sostegno per l’inclusione attiva”.

Le proposte progettuali dovranno essere riconducibili allo svolgimento di funzioni quali:

  • servizi di segretariato sociale,
  • servizio sociale professionale per la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare e la presa in carico,
  • interventi per l’inclusione attiva,
  • promozione di accordi di collaborazione con le amministrazioni competenti sul territorio in materia di servizi per l’impiego, tutela della salute e istruzione, nonché con soggetti privati attivi nell’ambito degli interventi di contrasto alla povertà ed enti non profit.

L’avviso individua, inoltre, tre macro-aree per le azioni ammissibili a finanziamento:

  • Azione A, dedicata al rafforzamento dei servizi sociali (servizi di segretariato sociale e per la presa in carico, nonché servizi informativi all’utenza);
  • Azione B, riguardante gli interventi socio educativi e di attivazione lavorativa (tirocini, borse lavoro, orientamento, consulenza e informazione per l’accesso al mercato del lavoro, formazione per il lavoro);
  • Azione C, finalizzata alla promozione di accordi di collaborazione in rete, nella quale rientrano tutte le attività destinate agli operatori degli ambiti territoriali, dei centri per l’impiego, dei servizi per la salute, l’istruzione e la formazione, così come le azioni di networking connesse al Sia (accesso, presa in carico, progettazione).